Al Teatro delle Passioni il 26 e il 27 va in scena Thyssen

In Teatro

Mercoledì 26 e giovedì 27 aprile alle ore 21 il Teatro delle Passioni (Viale Carlo Sigonio 382)  ospita Thyssen: in scena, una componente della nuova Compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell’Umbria, l’autrice e attrice Carolina Balucani, che con questo testo penetra nell’esistenza sospesa di una persona senza lavoro. Partendo dalle vicende derivate dall’acquisto della Acciai Speciali di Terni (ast) da parte della Thyssenkrupp, multinazionale tedesca dell’acciaio, culminate nell’incidente in cui sono morti 7 operai dello Stabilimento di Torino e nella crisi occupazionale dello Stabilimento di Terni, la drammaturgia arriva a percepire lo sbandamento di chi, rimasto senza lavoro, si sente privato della propria storia di individuo, in una deriva di perdita del senso di realtà.
Carolina Balucani si lascia invadere dalle parole della dramatis persona che lei stessa ha creato e le dà corpo e voce, al di qua di insignificanti differenze di genere, sostenuta e accompagnata dalla sensibilità formale e dalla partecipazione ritmica della regia di Marco Plini, che integra organicamente la drammaturgia e la performance, nella bellezza desolata della messinscena.
Lo spazio scenico è occupato tutto da uno specchio d’acqua. Quell’acqua che gli operai arsi vivi non hanno avuto per spegnere il loro rogo. Una piscina, piena di luce e di giocattolini, irresistibile per chi si è perduto, come la casetta di zucchero lo è stata per Hӓnsel e Gretel, nella favola crudele che luccica tra le righe del testo.
Parla da solo l’operaio in esubero della Thyssen, se la prende con qualcuno e con tutti. Intrappolato nella sua ricreazione forzata, non può fare a meno di contare, uno per uno, i 290 lavoratori a spasso come lui e si arrende alle parole dei compagni morti, che lo attraversano.
Lascia passare il tempo e vaga nella piscina, il disoccupato con incentivo; se lo può permettere, nulla ha da fare e con la liquidazione si paga il tempo libero.
Ci si potrebbe domandare che farà, dove andrà quando i soldi saranno finiti ma sarebbe una preoccupazione realistica che non riguarda il Nostro, perché il naufragio della sua vita si sta compiendo sotto i nostri occhi, il pensiero si sta disfacendo ed egli precipita in un soliloquio di delirio e di regressione.
La metafora e la fabula sono i soli aiuti che trova per farsi una ragione della propria condizione, per gridare fuori di sé la storia di persone, tutte uccise dal lavoro: quelle che hanno perso la vita, come gli operai arsi nel rogo della Thyssen a Torino; quelle che a Terni, in esubero e liquidate, hanno perso il lavoro e se stesse.

 

 

Ingresso € 12 / 8,50

BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI
Largo Garibaldi, 15 –  tel. 0592136021
Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00

BIGLIETTERIA TELEFONICA
059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13

Info: www.emiliaromagnateatro.com

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