Al via Lambrusco Mio, due giornate, il 13 e il 14, di “degustazione culturale”, interamente dedicati alle bollicine rosse e alla loro storia: i visitatori che accedono a Palazzo dei Musei di Modena possono assaggiare decine di Lambruschi di cantine diverse e partecipare a visite guidate a tema fra le raccolte dei Musei Civici, dell’Archivio Storico e della Galleria Estense. “Lambrusco Mio” è un’occasione per poter davvero scoprire cosa c’è dietro a un calice di bollicine rosse: cultura, tradizione, arte, lavoro. Un appuntamento all’interno di una cornice d’eccezione, che sottolinea il forte legame con il territorio e la sua storia: il Palazzo dei Musei di Modena. L’evento vede coinvolte 22 cantine di Modena e Reggio Emilia, con decine di etichette in degustazione e da acquistare.
L’evento prende ufficialmente il via sabato alle 11, con l’apertura delle antiche anfore storiche di terracotta – riproduzione fedele di quelle conservate nei Musei – da cui verrà versato Lambrusco in abbondanza per un primo brindisi inaugurale.
Al pubblico che varca la soglia del Palazzo dei Musei sabato e domenica dalle 10 alle 20, viene consegnato un calice firmato Riedel per degustare il Lambrusco, creato appositamente per le DOP modenesi; si accede poi al percorso con 22 tappe di assaggio, quante le cantine presenti, arricchite dai prodotti tipici del territorio come Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Modena, crescentine, a cura del Consorzio Modena a Tavola e Piacere Modena. Sono previste anche degustazioni guidate a cura dell’AIS, Associazione Italiana Somellier, e nel corso degli incontri si analizzano caratteristiche, diversità e particolarità del Lambrusco proveniente dalle province di Modena e Reggio Emilia (si tratta di tre appuntamenti previsti per le ore 11.30, 17.30 e 18.30).
Con lo stesso biglietto i visitatori possono visitare l’itinerario storico “Dall’uva perusinia al Lambrusco” che si snoda tra i Musei Civici e la Galleria Estense. “Mutina va fiera dell’uva perusinia, d’acino nero, il cui vino sbianca nel giro di 4 anni”, scriveva Plinio nel I secolo d.C.: dall’antenato del Lambrusco a oggi, è possibile ripercorrere le tracce di una secolare tradizione di eccellenza attraverso visite guidate a tema fra le raccolte dei Musei Civici, dell’Archivio Storico e della Galleria Estense (in entrambe le giornate le visite seguiranno questi orari: Musei Civici 10.15 e 16; Archivio Storico 12.15 e 17, Galleria Estense 12.30 e 18).
Il Lambrusco ha una storia antichissima, che già i letterati dell’epoca romana come Catone, Virgilio e Varrone descrissero nelle loro opere. Diversi autori classici portano la testimonianza dell’esistenza, nel territorio emiliano, di un vitigno selvatico denominato “Labrusca vitis”, che cresceva negli ambienti più marginali delle campagne coltivate e che aveva la particolarità di produrre un’uva dal gusto spiccatamente aspro.
E proprio i disciplinari di produzione delle Denominazioni d’Origine Protetta sottolineano una curiosità e un primato che forse in pochi conoscono: “il Lambrusco è considerato uno dei vitigni più autoctoni del mondo in quanto deriva dall’evoluzione genetica diretta della vitis vinifera silvestris occidentalis, la cui domesticazione ha avuto luogo nel territorio modenese”.
L’evento sarà anche un’occasione di incontro e confronto per gli addetti ai lavori: sabato 13 maggio alle 11.00 prende il via il incontro/intervista “Lambrusco, un giacimento naturale”, con l’agronomo Eraldo Antonini, l’enologo Mauro Catena. Conduce l’appuntamento Ettore Tazzioli, direttore di TRC. Va ricordato, infatti, che la filiera vitivinicola del Lambrusco che pulsa nel cuore del territorio emiliano è supportata da una molteplicità di imprese: 6.500 aziende viticole, 20 cantine cooperative, 48 aziende vinicole, tutte caratterizzate da un’ampia base di operatori specializzati, un distretto manifatturiero in grado di sviluppare e diffondere commercialmente una produzione apprezzata sui mercati nazionali ed esteri, in quanto il Lambrusco DOP e IGP da oltre 40 anni è il vino italiano più esportato nel mondo.
Il sabato pomeriggio alle 15.30 il protagonista è “Tutti lo chiamano Lambrusco”, il libro di Antonio Previdi che l’autore presenta insieme ai suoi motivatori ed ispiratori Filippo Marchi si tratta di un libro che descrive tre vitigni e tre territori, con 20 interviste ad altrettanti vignaioli per scoprire le affascinanti terre del Sorbara, del Grasparossa e del Salamino. Un viaggio a fianco dei vignaioli modenesi, scavando attraverso le loro tradizioni e la loro cultura, immancabilmente accompagnate da una bottiglia di lambrusco.
Alle 15.30 la parola passa a due esperti: Fede e Tinto nel corso del talk show “Il Lambrusco piace tanto anche a noi” incontrano i produttori fra il pubblico della zona degustazione. «Fede&Tinto», ovvero Federico Quaranta, genovese, e Nicola Prudente, pistoiese, conducono da tredici anni “Decanter”, il programma cult di Rai Radio2 dedicato al mondo dell’agricoltura e dell’enogastronomia.
Domenica 14 maggio l’appuntamento è alle 10.30 con la presentazione di Bubble’s Magazine, una rivista su carta che parla di vini italiani spumeggianti e di tutto quel quel mondo che gravita intorno alle bollicine; l’editore è Andrea Zanfi, il direttore è Giampietro Comolli, noto “uomo delle bollicine” italiane e non solo. In epoca digitale e virtuale, dove blogger e app la fanno da padrone, dove 140 caratteri già sono tanti per esprimere un pensiero è confortante sapere che c’è chi punta sulla carta stampata di qualità: Bubble’s è patinato e da collezione, un libro leggero, circa 150 pagine, quadrimestrale, assolutamente in italiano.
“Lambrusco Mio” è un’iniziativa a cura del Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena e Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, in collaborazione con i Musei Civici, la Galleria Estense e l’Archivio Storico Comunale.
Dove, come, quando:
Date e orari: sabato 13 e domenica 14 maggio dalle 10 alle 20
Luogo: Palazzo dei Musei di Modena, Largo Porta Sant’Agostino337
Info: Vision Up, tel. 059.4924794
Ingresso: intero 10 €, ridotto 8 €