In pieno clima “Biennale” con i Giardini, l’Arsenale e tanti altri luoghi di Venezia brulicanti di pubblico, artisti e padiglioni la gallerista Michela Rizzo ha deciso di spingere il suo orizzonte un po’ più in là, in un’area marginale della meravigliosa laguna veneziana. Là dove i vaporetti fermano solo su richiesta, sull’isola del Lazzaretto nuovo, isola che alla fine dell’XI secolo era sede di un monastero benedettino e nel ‘400 brulicava invece di marinai, mercanti e mercanzie (l’isola era utilizzata come quarantena dopo i lungi viaggi in Oriente). Passata poi in mano napoleonica e successivamente austriaca, trasformata in deposito di polveri da sparo, l’isola resta utilizzata a scopi militari fino agli anni ’70 quando viene definitivamente abbandonata.
Solo da qualche anno, grazie agli interventi del MiBACT e al lavoro e alle cure dei volontari di Archeoclub sezione di Venezia, l’isola è tornata agli antichi splendori e oggi risplende ancora di più grazie alla geniale intuizione di Michela Rizzo che fino al 25 giugno ha trasformato l’isola, i suoi prati, i suoi filari di gelsi e i suoi edifici, in una galleria all’aria aperta, inserendovi le opere di Federico De Leonardis e Ivan Barlafante. Titolo della mostra è 45° 27′ 22” N 12° 23′ 10” E ovvero le coordinate geografiche del Lazzaretto Nuovo.
L’artista lericino Federico De Leonardis (classe 1938) ha scelto di intervenire ricercando nel verde ma soprattutto sugli antichi muri, che più gli sono congeniali, un equilibrio tra presenza e assenza: cuciture, porzioni di corde che disegnano linee ideali che si percepiscono più che vedersi. E soprattutto giocano sulla memoria storica, evocata attraverso opere che si compongono di resti e scarti che lo stesso De Leonardis cerca e raccoglie incessantemente nell’ambiente a lui più famigliare, le cave. Guanti da lavoro, corde, frammenti di marmo sono gli elementi che caratterizzano la sua opera e che ritornano, sempre diversi a seconda dei contesti. Ravatti, rifiuti, che gli occhi e le mani di De Leonardis sono capaci di trasformare in pura poesia.
Ivan Barlafante per il Lazzaretto ha scelto elementi più naturali, tronchi grandi e piccoli, marmo, vetro, lavorati e trasformati e alluminio riflettente. Elementi che pongono la sua opera sul labile confine tra dimensione naturale e dimensione spirituale.
Il risultato di 5° 27′ 22” N 12° 23′ 10” E è una composizione armonica a più voci di grande suggestione che coinvolge lo spettatore già inebriato dalla bellezza del luogo. La visita alla mostra del Lazzaretto nuovo è sicuramente un’esperienza unica e indimenticabile.
L’isola e le opere si possono visitare fino al 25 giugno, il sabato e la domenica solo con visite guidate: 9.45 (partenza del vaporetto da Venezia – Fondamente Nove alle ore 9.25) e alle 16.30 (partenza del vaporetto da Venezia – Fondamenta Nuove alle 16.05). In altri giorni e orari, per gruppi, su prenotazione.
Info: info@galleriamichelarizzo.net, tel. 041 8391711