Si chiude la stagione della Sala Truffaut, un’altra ottima stagione, per lo spazio culturale dedicato al cinema d’autore e d’essai di proprietà del Comune e gestito e programmato dal 1992 dall’Associazione Circuito Cinema di Modena, che si vale del contributo dello stesso Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio.
Al termine delle programmazioni 2016-2017, si è infatti raggiunta la quota di 5338 abbonati, record assoluto dall’inizio dell’attività 25 anni fa, un “popolo” di appassionati che ha affollato la sala nel corso delle tante iniziative che si sono succedute da ottobre a maggio, da mercoledì a domenica. Sono stati proposti tantissimi film, quasi tutti in prima visione, sempre con una proiezione in versione originale sottotitolata. Nei weekend si sono succeduti i film in prima visione esclusiva, tutti di elevata qualità e con almeno una proiezione in lingua originale.
Tra i tanti, ricordiamo “Frantz” di Ozon, “Neruda” di Larrain, “Lo and Behold” di Herzog, “Saint Amour” di Delepine e Kervern, “Io Daniel Blake” di Loach, l’exploit “Captain Fantastic” di Ross, “Aquarius” di Mendonca, “Florence” di Frears, “Paterson” di Jarmusch, “Un re allo sbando” di Brosens, “Toni Erdmann”, vero film cult della stagione, di Maren Ade, “Jackie” di Larrain, “In viaggio con Jacqueline” di Hamidi, il film di animazione “La tartaruga rossa”, il successo “Libere disobbedienti innamorate” di Hamoud. Film che hanno riempito la sala soprattutto di giovani.
Sofisticata ed elaborata la programmazione dei giorni feriali, dove sono state proposte sia prime visioni d’autore sia cicli e rassegne di rilevante importanza culturale. Tra i primi, ricordiamo film come “Parola di Dio” di Serebrennikov, “Un mostro dalle mille teste” di Pla, “La teoria svedese dell’amore” di Gandini, “Black” di El Arbi, “The Assassin” di Hou Hsiao Hsien, “Knight of Cups” di Malick, “Enclave” di Radovanovic, “Monte” di Naderi, “I cormorani” di Bobbio, “Alps” di Lanthimos, tutti in versione originale. Ciò che soprattutto caratterizza la programmazione della sala Truffaut sono però i cicli e le rassegne, sempre molto numerose e curate. Ricordiamo in questa stagione “Riusciranno i nostri eroi – I nuovi autori del cinema italiano incontrano il pubblico”, con film come “Olmo e il Gabbiano” di Petra Costa, “Spira mirabilis” di D’Anolfi, “Bozzetto non troppo” di Bonfanti, “Mia madre fa l’attrice” di Balsamo, “Liberami” di Di Giacomo, proiezioni a cui hanno partecipato gli autori; “Modern Classics – Grandi film restaurati”, con le versioni restaurate di classici del cinema del passato come “I cancelli del cielo”, “Freaks”, “La morte corre sul fiume”, “The Kid”, “Il disprezzo”, “Dersu Uzala”, “Il mago di Oz”, “Lettera a tre mogli”, “Gli amori di una bionda”; “La diva fragile” sull’attrice anni ‘40 Gene Tierney; “Schermi e palcoscenici – Dalla parola all’immagine”, ciclo di film vecchi e nuovi che hanno affiancato nella stagione l’attività teatrale di Emilia Romagna Teatri; “Wim Wenders”; “Nuovo cinema Teheran – Uno sguardo sul cinema contemporaneo iraniano”; “La sovversione del realismo” in occasione della mostra dei Musei Civici “Incubi e sogni di provincia”; l’importantissima retrospettiva personale “Il tempo è la memoria – Il cinema di Sergei Loznitsa”, che ha visto la presenza del grande maestro ucraino; “Narciso allo specchio – Ritratti d’artista sullo schermo”, fortunatissima rassegna che ha proposto documentari dedicati a Mapplethorpe, Rembrandt, Abramovic, Catalano, Lynch, Segantini, Iggy Pop, Bosch, Magnus, Yo-Yo Ma, Monet, Bolle, Frank, Elio e le Storie Tese, Mr. Gaga, Laurie Anderson; “Un bel dì saremo al cinema”, rassegna che ha affiancato con proiezioni e letture teatrali il progetto di Ert legato all’ex Amcm.
Oltre a questo, incontri con gli autori, schede critiche di tutti i film proposti, proiezioni per le scuole, lezioni e dibattiti. Assieme al Filmstudio 7B, con la cui programmazione c’è coordinamento, la sala Truffaut compone una offerta di cinema culturale e di attività collaterali ad esso legati che ne hanno fatto negli anni una punta avanzata nel panorama nazionale. Qui il cinema è davvero considerato come una forma d’arte e non una sola attività commerciale. Negli anni si sono registrate migliorie nella struttura del locale, come l’introduzione del digitale e, in questi giorni, l’insonorizzazione con pannelli delle pareti. Tra le proposte culturali già in cantiere per la prossima stagione, una rassegna per il Festival della Filosofia sulle Arti, una personale dedicata alla regista Roberta Torre che vedrà anche la pubblicazione di una monografia per la Collana di testi critici curati dall’Associazione, un ciclo di film dedicato al centenario della Rivoluzione Sovietica e ad Ejzenstejn, un altro previsto per Mutina Capitale.