Alla Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti, fino al 29 luglio è allestita la mostra Pitture da viaggio. I taccuini di Erio Carnevali
Vengono esposti in mostra una trentina di taccuini creati dall’artista dalla metà degli anni Ottanta ad oggi, realizzati con tecniche diverse, dall’acquerello dei primi anni, all’acrilico, al collage. Esprimono l’esperienza del viaggio, inteso non solo come spazio da colmare tra un punto e l’altro di una immaginaria carta geografica ma anche e soprattutto il bisogno di cercare e di trovare cose inaspettate. Il viaggio, e il taccuino su cui è avvenuto, come luogo di ricerca artistica personale.
“…non c’è dubbio che il viaggio tocchi i fondamenti antropologici del sapere e dunque per un pittore del vedere, tra realtà e virtualità. Forse ancor oggi, nonostante l’uso e l’abuso che ne vien fatto… . Ma capovolgendo per certi aspetti i termini della questione, può essere lo stesso processo creativo a costituirsi quale metafora del viaggio. Ed è appunto in questo senso che può leggersi la serie pittorica recente che Erio Carnevali ha chiamato Pitture da viaggio. Non sono mutati nella sostanza i caratteri distintivi del suo lavoro, insomma un’identità riconoscibile anche nelle sue radici, chiaramente riferibili all’area che si potrebbe definire dell’astrazione lirica. E del resto, dai suoi esegeti, ne sono stati puntualmente suggeriti alcuni padri nobili. Ma ecco, l’indicazione di un ciclo quasi ininterrotto dedicato al viaggio, e tenuto per così dire nel cassetto, a latere dalle più note sequenze operative, mentre conferma certe costanti della linea pittorica di Carnevali, apre alcune altre questioni. Intanto quella di un racconto fatto appunto di tappe, diciamo pure di stazioni, le quali corrispondono ai diversi momenti di una visione-rivelazione che, come già si è scritto, traduce in termini di colore un’insieme di reale e ideale. E dove anche la memoria viene ad assumere un ruolo decisivo riattivando kandinskyane ‘risonanze interiori’, corrispondenze cromatiche che compongono le diverse ma congiunte trame della narrazione. Che è anche, forse in primo luogo, narrazione sul colore stesso, sui princìpi d’ordine formale che governano la pittura”.
Dal testo in catalogo di Claudio Spadoni
Erio Carnevali, di Modena, inizia la sua carriera pittorica nella prima metà degli anni Settanta. La sua attività artistica si svolge ad ampio raggio, dalla comunicazione aziendale all’editoria d’arte per ragazzi, arrivando anche alle scenografie per il teatro, la televisione ed il cinema. Fin dagli anni ottanta realizza grandi opere d’arte commissionate da enti pubblici e aziende private, utilizzando in chiave moderna e con tecniche innovative il mosaico, la pietra, il vetro, il metallo, la porcellana, la ceramica e l’affresco.
Attivo nel design per importanti gruppi industriali, collabora altresì con architetti come Paolo Portoghesi, con scrittori e poeti come Giuseppe Pederiali, Waldo Leywa ed Erri De Luca, con cantautori e musicisti come Paolo Conte. Attualmente vive e lavora fra Italia, Germania, Francia, Belgio e Stati Uniti. Grazie alle molteplici e importanti personali a lui dedicate, in Italia, Europa e Stati Uniti, è presente in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Info:
Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti, Palazzo dei Musei, Piazza Sant’Agostino, 337
Info: tel. 059 2033372, www.comune.modena.it/biblioteche/poletti
Orari biblioteca:
lunedì 14.30-19.00
dal martedì al venerdì 8.30-13.00/14.30-19.00
sabato 8.30-13.00