I maggiori filosofi, italiani, europei e internazionali si confrontano sul tema delle Arti. Tra loro Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Michela Marzano, Massimo Recalcati, Emanuele Severino, Silvia Vegetti Finzi, Remo Bodei, Jean-Luc Nancy, Marc Augé, James Clifford, Daniel Miller, Deyan Sudijc, Francisco Jarauta e molti altri ancora. Ognuno dei partecipanti ha approfondito il tema da un punto di vista particolare. Le linee seguite sono sei.
1.Tecnica. Fare l’umano
La prima pista affronta in modo diretto la radice comune – semantica e concettuale – delle arti e delle tecniche (ars non è che la traduzione del greco techne). Essa rinvia a una questione classica della filosofia, che nel discutere dello statuto della tecnica definisce l’essenza dell’essere e dell’umano. Sarà Emanuele Severino (Lectio “Rotary Club Gruppo Ghirlandina” ) a tracciare l’orizzonte della questione, mostrando il rovesciamento tra mezzi e fini che, nella sua prospettiva, caratterizza l’epoca metafisica della tecnica. Umberto Galimberti declinerà il tema in senso antropologico, mostrando che l’uomo, in quanto produttore, è un animale essenzialmente tecnico.
La costruzione dell’umano, intesa come primo grande terreno in cui si realizza una “messa in opera”, si rende ben visibile nel prisma del corpo. Né persona, né mera cosa, esso – come mostrerà Roberto Esposito – è il primo dispositivo che media tra natura e cultura, organismo e tecnica. Ciascuno, tuttavia, oltre ad abitare il suo corpo primario, ne porta uno “secondario”, una “pelle mobile” con cui la moda fornisce un supplemento al corpo accordandolo coi mondi nei quali ci si muove: ne discuterà Emanuele Coccia, mentre Georges Vigarello mostrerà come nell’abbellimento cosmetico la bellezza diventi un progetto d’insieme per la personalizzazione del Sé. Michela Marzano discuterà invece i canoni estetici che spesso vengono imposti al corpo – prevalentemente da una cultura patriarcale – riducendolo a mera immagine.
A corpi ultra-artificiali, in cui precipitano non solo proiezioni di desiderio ma anche sperimentazioni sull’antropomorfismo di cui si giova la ricerca robotica, dedicherà il suo intervento Agnès Giard, antropologa e ricercatrice affiliata al Sophiapol (Université Paris-Nanterre).
Le procedure tecniche consentono un’ artificializzazione radicale non solo del corpo, ma del vivente in quanto tale (come ricorderà Roberto Mordacci), e dell’insieme delle relazioni che si istituiscono tra gli umani, di cui il diritto è uno degli elementi fondamentali di integrazione: ne parlerà Natalino Irti.
Oggetti specialissimi fatti ad arte sono anche le teorie, in particolare quelle fisiche, con le quali si cerca di dare ordine e far calzare a pennello le ipotesi sulla silhouette della natura, salvo essere sempre presi nella rottura tra simmetria teorica e asimmetria sperimentale: ne discuteranno in dibattito Antonio Masiero e Nadia Pastrone (in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; conduce Marco Cattaneo).
2. Lavoro
Il secondo terreno di analisi riguarda in modo diretto la questione del fare che discende dall’orizzonte tecnico, imperniandosi sul lavoro e sulla manipolazione del mondo.
Sarà Rahel Jaeggi, esponente di punta dell’ultima generazione della Scuola di Francoforte, a far vedere come il lavoro non sia riducibile a una semplice azione strumentale, ma si carichi sempre di significati e pratiche di riconoscimento su cui si fonda l’identità sociale di ciascuno in quanto artefice, mentre Carlo Sini mostrerà come non vi sia sostanziale differenza tra lavoro e conoscenza, in quanto fin dall’attività tattile e manipolatoria l’umano connette il fare con l’intelligenza. Con Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia, si misureranno le conseguenze dei processi di automazione e i nessi che legano la produzione macchinistica alla conoscenza e creatività umana. In epoca di automazione, il “saper fare” non è tuttavia tramontato, ma assume nuove forme produttive e nuovi significati antropologici, come mostrerà Stefano Micelli discutendo le trasformazioni del lavoro artigianale.
Stefano Massini, il drammaturgo italiano più rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo, mostrerà da par suo in quanti modi si dice il fare, discutendo le trasformazioni del modo in cui si parla del lavoro e del suo rapporto con la vita e raccontandone alcune storie esemplari.
3. Opera
La terza pista è dedicata a discutere come i prodotti acquisiscano talora un’autonomia che travalica la nozione di lavoro in quanto tale, configurando un mondo delle cose che sfugge ai loro autori, come anche nel caso emblematico del “passaggio alle arti”.
Prima tra le opere è quella compiuta dall’operare divino nella creazione di maschio e femmina a propria immagine e somiglianza che è divenuta pietra di paragone della creazione artistica: ne discuterà Enzo Bianchi, mentre Silvia Vegetti Finzi ripercorrerà i repertori iconografici che hanno caratterizzato l’esperienza del mettere al mondo (Lectio “Coop Alleanza 3.0”).
Caratteristica dell’opera – come mostrerà Jean-Luc Nancy – è quella di darsi in una forma di “apparizione” che ne mette in gioco la verità, da distinguere dalla sua semplice apparenza, puramente ripetitiva. Ciò si dà anche nello speciale mutismo della pittura, che, come espliciterà Massimo Recalcati (Lectio “Gruppo Hera”), ne costituisce quasi l’inconscio, dando alla presenza dell’opera un significato misterioso. Ogni opera del resto va oltre se stessa perché, pur essendo quanto di più personale si può immaginare, essa sfugge continuamente al proprio autore ed è fatta per gli altri: ne parlerà Marc Augé, membro del Comitato scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia.
Si arriva all’opera non solo per la via del processo creativo del singolo autore, ma anche per il contesto di significati che le culture stabiliscono. James Clifford, eminente antropologo e professore all’Università della California a Santa Cruz, mostrerà come gli artefatti abbiano una loro carriera che dall’uso li porta nel tempo a divenire oggetto di collezione e quindi opera d’arte. Come si riconosca un’opera e in base a quali convenzioni si parla di “oggetto artistico” sarà il tema dell’intervento di Roberto Casati.
Mai in sé conclusa, l’opera innesca sempre esperienze d’interazione con lo spettatore, anche nelle pratiche d’installazione tipiche dell’arte contemporanea di cui parlerà Pietro Montani. Che si possa avere uno sguardo del tutto libero sulle opere nell’attuale regime di produzione delle immagini è discusso da Marie José Mondzain, direttrice di ricerca all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, che sosterrà come l’inclusione delle arti nell’industria dello spettacolo apra la strada alla “fine dello spettatore”.
4. Trasformazioni dell’artista
La quarta pista si concentra sul passaggio dalla figura dell’artista produttore a quella – tipicamente contemporanea – dell’artista costruttore di sé. Il contesto teorico in cui si consuma questa trasformazione è quello della “fine dell’arte”, esaminata da Massimo Cacciari, in cui la dimensione del fare sembra esaurirsi a vantaggio di una modalità riflessiva che pare rendere superflua perfino la rappresentazione sensibile. Nathalie Heinich – anche discutendo il caso paradigmatico di Vincent Van Gogh – mostrerà come in epoca contemporanea si sia determinato un passaggio dall’opera alla personalità, per cui l’esemplarità biografica precede sempre quella “professionale”.
La costruzione esemplare di Sé come un’opera è d’altronde esperienza che oltrepassa il mondo dell’arte e degli artisti, fondandosi su un racconto di virtù (areté è radice del latino ars) di cui tratterà Salvatore Natoli.
In un suo secondo intervento, Remo Bodei si soffermerà su un “saper fare” in cui si compenetrano arti e vita.
Nel discutere l’esibizione di sé tipica dei social media, Daniel Miller, pioniere dell’antropologia digitale e fondatore dell’antropologia del consumo, mostrerà come, nel proliferare di immagini e testi con cui ciascuno dà libero corso alla propria espressività, sembri inverarsi, con significati tutti da vagliare, l’idea che chiunque possa divenire “artista”.
Un pirotecnico intervento di Alessandro Bergonzoni costituirà un fuori pista sulla figura degli artisti.
5. Estetizzazione del mondo
La quinta pista parte dalla constatazione che la società capitalistica avanzata si contraddistingue per produrre e diffondere beni estetici su grandissima scala, facendo slittare la ricerca della bellezza entro la progettazione degli accessori e modificando così in modo radicale il senso stesso dell’arte.
Umberto Curi farà il punto sullo statuto del bello e ne indicherà il continuo richiamo a un’eccedenza.
Gilles Lipovetsky, sociologo francese teorico dell’ipermodernità e dell’iperindividualismo, mostrerà che il vero grande artefice è il «capitalismo artista»: la nostra epoca iper-consumistica si fonda su un modo estetico di produzione.Brunello Cucinelli testimonierà la fusione tra estetica e mestieri che conduce alla valorizzazione del “fatto su misura” su cui si gioca il futuro del Made in Italy, mentre Armando Branchini mostrerà come la configurazione stessa dei luoghi dello shopping indichi – da un punto di vista antropologico e stilistico – un’affinità stretta tra negozio e galleria d’arte; Maurizio Vitta, invece, farà vedere come i prodotti siano ormai resi scintillanti fin dal loro imballaggio, perché il packaging è una pelle su cui si gioca la seduzione estetica. Deyan Sudijc, Direttore del Design Museum di Londra, si accosterà al tema del lusso per mostrare come esso non indichi più prioritariamente un’ostentazione di privilegi, ma tenda a rispondere a esigenze individuali che oltrepassano i codici sociali.
Luca De Biase espliciterà invece le componenti culturali e tecniche incorporate nel design del web, dove si intrecciano aspetti collaborativi e potere seduttivo, legato alla dimensione suasoria delle relazioni digitali.
6. Luoghi dell’artificiale
L’ultimo scenario sarà dedicato ai luoghi delle arti e dell’artificiale partendo dai due contesti fondamentali in cui si determina la messa in forma e la messa in opera, ovvero la città, che con la sua conformazione incarna il paesaggio essenziale delle relazioni umane (ne discuterà Francisco Jarauta soffermandosi sulle sue trasformazioni), e la scena del teatro, da cui emerge il nesso stretto tra rappresentazione e dinamiche comunitarie, nonché la dimensione eminentemente scenica delle biografie di ciascuno (ne parlerà Luciano Canfora).
Gianfranco Maraniello si soffermerà viceversa sulle trasformazioni del museo, da luogo unicamente di conservazione a piattaforma che risente delle modalità allestitive e operative dell’arte contemporanea.
Interrogandosi sull’insegnabilità delle arti e sul nesso stretto che lega creazione e forme di vita, Massimo Carboni darà una lettura dell’Accademia, intesa come luogo a un tempo istituzionale e metaforico in cui si incontrano il “come si fa” e l’esercizio di vita.
7. La lezione dei Classici
Completerà come di consueto il programma filosofico la sezione “Lezione dei classici”: grandi interpreti del pensiero filosofico presentano le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema delle arti.
Giuseppe Cambiano discuterà la “Repubblica” per mostrare il ruolo delle tecniche – artistiche e politiche – nel pensiero di Platone, mentre Enrico Berti, volgendosi alla “Etica Nicomachea” di Aristotele, ricostruirà la distinzione fondamentale tra praxis e poiesis da cui discendono le diverse forme del fare.
Ivano Dionigi commenterà il “De rerum natura” di Lucrezio per evidenziare il ruolo fondamentale dello sviluppo di arti e tecniche, segnatamente quelle retoriche, nel progresso della civiltà.
Facendo il punto sugli esiti moderni, Paolo Galluzzi tratterà il “Sidereus Nuncius” di Galilei: attraverso il tema del cannocchiale emergerà l’inestricabile connessione tra scienza, tecnica, arte e sapere nella cultura della rivoluzione scientifica.
Nel secolo che ha determinato le forme della contemporaneità, Gabriella Turnaturi discuterà “La metropoli e la vita dello spirito” di Simmel per mostrare la dimensione scenica della vita urbana, mentre Maria Teresa Pansera farà il punto sul dibattito intorno all’origine della tecnica attraverso un’analisi de “L’uomo” di Gehlen.
Due strade sullo statuto dell’opera – quella che la include nel processo di riproducibilità e quella che ne sottolinea la radice mistica – saranno ricostruite da Andrea Pinotti e Vincenzo Cicero, che si occuperanno rispettivamente de “L’opera d’arte nell’epoca della riproducibilità tecnica” di Benjamin e de “L’origine dell’opera d’arte” di Heidegger.
Adriana Cavarero esaminerà il testo di Hannah Arendt su “Marx e la tradizione del pensiero politico moderno” da cui discende la cruciale distinzione tra “lavoro” e “opera”, mentre Remo Bodei, analizzando la “Teoria estetica” di Adorno, mostrerà in che senso la Scuola di Francoforte abbia attribuito un significato culturale e politico al brutto.
Calendario:
MODENA
10:00
la lezione dei classici
Ivano Dionigi
De rerum natura
di Lucrezio
Piazza Grande – Sito Unesco
11:30
la lezione dei classici
Paolo Galluzzi
Sidereus nuncius
di Galileo Galilei
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
10:00
la lezione dei classici
Enrico Berti
Etica Nicomachea
di Aristotele
Piazzale Re Astolfo
11:30
la lezione dei classici
Vincenzo Cicero
L’origine dell’opera d’arte
di Martin Heidegger
Piazzale Re Astolfo
SASSUOLO
10:00
la lezione dei classici
Giuseppe Cambiano
Repubblica
di Platone
Piazzale Avanzini
11:30
la lezione dei classici
Maria Teresa Pansera
L’uomo
di Arnold Gehlen
Piazzale Avanzini
pomeriggio
MODENA
15:00
lezioni magistrali
Gilles Lipovetsky
Estetizzazione
L’epoca del capitalismo-artista
Chiesa di San Carlo – streaming in francese
Piazza Grande – Sito Unesco – traduzione in oversound
16:30
lezioni magistrali
Massimo Recalcati
Il mistero dell’opera
Piazza Grande – Sito Unesco
18:00
lezioni magistrali
Remo Bodei
Macchine, produzione, consumo
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
15:00
lezioni magistrali
Stefano Micelli
Artigianato
Il futuro della produzione
Piazzale Re Astolfo
16:30
lezioni magistrali
Marie José Mondzain
Spettacolo
La fine dello spettatore
Auditorium Loria – streaming in francese
Piazza Martiri – traduzione in oversound
18:00
lezioni magistrali
Roberto Esposito
Corpi
Politica dei corpi nella società della comunicazione
Piazza Martiri
SASSUOLO
15:00
lezioni magistrali
Luca De Biase
Web design
L’estetica della rete
Piazzale Avanzini
16:30
lezioni magistrali
Pietro Montani
Installazioni
Forme dell’esperienza interattiva nell’arte contemporanea
Piazza Garibaldi
18:00
lezioni magistrali
Umberto Curi
Bello
Piazza Garibaldi
sera
MODENA
20:30
lezioni magistrali
Francisco Jarauta
Città
La costruzione della forma urbana
Piazza XX settembre
CARPI
20:30
lezioni magistrali
Antonio Masiero, Nadia Pastrone
Fatte ad arte
Simmetria e asimmetria nelle teorie fisiche
Conduce: Marco Cattaneo
In collaborazione con: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Piazzale Re Astolfo
SASSUOLO
20:30
lezioni magistrali
Armando Branchini
Shopping
L’esposizione del Made in Italy
Piazzale Avanzini
mattino
MODENA
10:00
lezioni magistrali
Rahel Jaeggi
Lavoro e opera
Tra produzione e azione
Chiesa di San Carlo – streaming in inglese
Piazza XX settembre – traduzione in oversound
11:30
lezioni magistrali
Stefano Massini
Dire il fare
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
10:00
lezioni magistrali
Roberto Casati
Oggetti d’arte
Il riconoscimento delle opere
Piazzale Re Astolfo
11:30
lezioni magistrali
Nathalie Heinich
Artisti
Dall’opera alla personalità
Auditorium Loria – streaming in francese
Piazzale Re Astolfo – traduzione in oversound
SASSUOLO
10:00
lezioni magistrali
Daniel Miller
Esibizione
Lo stile nei social media
Piazzale Avanzini – traduzione in oversound
Sala Biasin – streaming in inglese
11:30
lezioni magistrali
Salvatore Natoli
Aretè
La costruzione di sé
Piazza Garibaldi
pomeriggio
MODENA
15:00
lezioni magistrali
Gianfranco Maraniello
Museo
Luogo di apparizione delle arti
Piazza XX settembre
16:30
lezioni magistrali
James Clifford
Artefatti
La carriera degli oggetti
Chiesa di San Carlo – streaming in inglese
Piazza Grande – Sito Unesco – traduzione in oversound
18:00
lezioni magistrali
Emanuele Severino
Tecnica
Il rovesciamento tra mezzi e fini
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
16:30
lezioni magistrali
Emanuele Coccia
Abito
Piazza Martiri
18:00
lezioni magistrali
Remo Bodei
Arte di vivere
Piazza Martiri
SASSUOLO
16:30
lezioni magistrali
Massimo Cacciari
Fine dell’arte
Piazza Garibaldi
18:00
lezioni magistrali
Roberto Mordacci
Artificializzazione
Il potenziamento umano e ciò che conta davvero
Piazza Garibaldi
sera
MODENA
20:30
lezioni magistrali
Silvia Vegetti Finzi
Mettere al mondo
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
20:30
lezioni magistrali
Brunello Cucinelli
Fatti su misura
Creatività e artigianato
Piazza Martiri
SASSUOLO
21:00
lezioni magistrali
Alessandro Bergonzoni
Arte lesa (dobbiamo capolavorare)
Piazza Garibaldi
mattino
MODENA
10:00
lezioni magistrali
Deyan Sudjic
Lusso
La seduzione delle cose
Chiesa di San Carlo – streaming in inglese
Piazza XX settembre – traduzione in oversound
11:30
lezioni magistrali
Natalino Irti
Diritto e tecnica dell’artificialità
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
10:00
lezioni magistrali
Agnès Giard
Bambole
Artificiali, più che umane
Auditorium Loria – streaming in francese
Piazza Martiri – traduzione in oversound
11:30
lezioni magistrali
Umberto Galimberti
Homo faber
Piazza Martiri
SASSUOLO
11:30
lezioni magistrali
Marc Augé
La scrittura come arte dello spossessamento
Piazza Garibaldi – in italiano
pomeriggio
MODENA
15:00
lezioni magistrali
Jean-Luc Nancy
Inapparente apparizione
Chiesa di San Carlo – streaming in francese
Piazza XX settembre – traduzione in oversound
16:30
lezioni magistrali
Luciano Canfora
Scena
Il teatro e la città
Piazza Grande – Sito Unesco
18:00
lezioni magistrali
Enzo Bianchi
Creazione
Maschio e femmina Dio li creò
Piazza Grande – Sito Unesco
CARPI
16:30
lezioni magistrali
Massimo Carboni
Accademia
Piazza Martiri
18:00
lezioni magistrali
Carlo Sini
Lavoro
Il lavoro come arte della conoscenza
Piazza Martiri
SASSUOLO
15:00
lezioni magistrali
Maurizio Vitta
Packaging
O dell’apparenza
Piazzale Avanzini
16:30
lezioni magistrali
Georges Vigarello
Cosmetica
La bellezza come cura totale
Piazza Garibaldi
18:00
lezioni magistrali
Michela Marzano
Corpo-immagine
L’imposizione dei canoni estetici
Piazza Garibaldi
sera
MODENA
20:30
lezioni magistrali
Chiara Frugoni
Lavoro
Iconografie medievali di arti e tecniche
Piazza Grande – Sito Unesco