Anche la nuova Stagione 2017-2018 del Teatro Storchi nasce dalla ferma volontà di Emilia Romagna Teatro Fondazione di riconoscere nel teatro un luogo privilegiato di incontro, dialogo e riflessione; uno straordinario laboratorio di esperienza, capace di convertire le idee in azioni pratiche e in gesti concreti; un banco di prova per tradizioni e punti di vista. In aperta controtendenza rispetto alla tentazione a rinchiudersi in prigioni censorie o ad erigere muri, sempre più spesso occhieggiante in svariati angoli del nostro vecchio continente, ahinoi, nemmeno troppo remoti, quello di ERT, insomma, è un grande “teatro senza mura” che si vuole e si pensa a misura di città e “teatro senza mura” è, per l’appunto, il leitmotiv che ha guidato la direzione artistica nella programmazione del cartellone 2017-2018 – il primo che Claudio Longhi presenta nelle sue vesti di direttore di ERT Fondazione. Un teatro “aperto”, privo di barriere fisiche e ideologiche; un teatro in continua mutazione che, facendo tesoro della sua storia e crescendo ad un tempo insieme alla sua città, è in grado di ricercare nuove strade da percorre senza mai disconoscere il valore della tradizione e del radicamento in essa.
Le produzioni
Dopo il debutto bolognese, arriva al Teatro Storchi dal 2 al 5 novembre Il Libro di Giobbe: un viaggio inedito nel Vecchio Testamento da cui Pietro Babina, affiancato nel lavoro drammaturgico da Emanuele Aldrovandi, trae un racconto contemporaneo. Seguono al Teatro Storchi due debutti assoluti: dal 23 al 26 novembre il nuovo lavoro del Teatro delle Albe, Va pensiero, una creazione corale che indaga la corruzione dell’Italia di oggi in relazione alle ‘speranze risorgimentali’ inscritte nella musica di Giuseppe Verdi; dal 31 gennaio al 4 febbraio La classe operaia va in paradiso: spettacolo adattato per la scena dalla penna di Paolo Di Paolo e costruito intorno ai materiali di sceneggiatura di Elio Petri e Ugo Pirro. Per comprendere il nostro presente, Claudio Longhi sceglie di tornare alla riflessione eterodossa, e a tratti straniante, sull’Italia degli anni ’70 aperta dalla celebre pellicola.
Cesare Lievi, regista colto e raffinato che negli anni ha diretto numerosi produzioni per ERT, torna a lavorare con il nostro teatro e lo fa con un progetto ambizioso, Il giorno di un Dio in scena dall’ 8 al 11 febbraio, in cui dirige un cast di attori italiani e tedeschi per riflettere sulle conseguenze della “riforma” di Lutero. Nato come “opera-dibattito” sulla legalità da un’idea di Giulia Minoli e diretto da Emanuela Giordano, Dieci storie proprio così, sul palco del Teatro Storchi il 19 aprile, sviluppa una ‘ragionata’ provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva.
Le ospitalità italiane
Dal 14 al 17 dicembre L’ora di ricevimento (banlieue), l’incontro-scontro’ culturale, sociale e religioso di una classe di bambini in una scuola nella periferia di Tolosa: Michele Placido dirige qui Fabrizio Bentivoglio nei panni del professor Ardeche. Si prosegue dal 17 al 20 gennaio con Giulio Cesare: Àlex Rigola, nome di spicco della scena europea, direttore della Biennale Teatro fino al 2016, porta in scena una versione contemporanea di un testo che racconta il fascino sinistro del potere. Franco Branciaroli riallestisce dal 15 al 18 febbraio uno spettacolo di cui fu protagonista e che divenne un evento per il teatro italiano: la Medea diretta da Luca Ronconi che debuttò nel 1996 al Teatro Donizetti di Bergamo.
Dal 23 al 24 febbraio Copenaghen di Michael Frayn, un altro spettacolo che ha scritto la storia del teatro italiano, diventato un classico grazie a tre interpreti straordinari: Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice. Un emozionante viaggio attraverso i misteri del cosmo e del cuore. Al Teatro Storchi dal 1 al 4 marzo Mr. Pùntila e il suo servo Matti, una delle migliori opere di Bertolt Brecht e che il Teatro dell’Elfo ha scelto di allestire in occasione dei sessant’anni dalla morte del grande drammaturgo tedesco. Ispirato all’omonima opera di Fëdor Dostoevskij è Il giocatore, un allestimento, in scena dal 15 al 18 marzo per la regia di Gabriele Russo, in costante bilico fra dramma e commedia che trascina il pubblico in una spirale di gioco d’azzardo.
A tredici anni di distanza dall’Antigone di Sofocle di Brecht coprodotta fra gli altri da ERT, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi tornano a confrontarsi dal 12 al 15 aprile con Antigone, uno dei massimi capolavori della cultura attica. Dal 5 al 6 maggio un altro affondo nel mito con Ifigenia, liberata per la regia di Carmelo Rifici, regista e direttore della Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Ponendosi nel solco delle libere riscritture del mito di Medea, Medea sulla strada in scena dal 6 al 11 marzo, rivela la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco. Un lavoro esperienziale che invita il pubblico a salire su un vecchio IVECO Daily e a percorrere assieme a una donna rumena l’itinerario con partenza davanti al Teatro Storchi.
Le ospitalità internazionali
Al Teatro Storchi il 21 e 22 ottobre, nell’ambito di VIE Festival, va in scena in prima nazionale un secondo lavoro di Levan Tsuladze, Begalut – In esilio. Uno spettacolo senza testo che, mutuando i linguaggi del film muto, coniuga coreografia, musica e corporeità fra gioia, humor e tragedia al tempo stesso. Spazio alla giocoleria il 26 dicembre con Humanoptère, la nuova creazione di Clément Dazin, artista dalla poliedrica formazione che dà qui vita a un’allegoria sul mondo del lavoro che cambia. Emanuel Gat, coreografo israeliano ma francese d’azione, annoverato fra i più lirici e rigorosi della sua generazione, presenta il 21 e 22 maggio GOLD e SACRE, due pièce costruite rispettivamente sulle celebi “Variazioni di Goldberg” di Bach nell’interpretazione pianistica di Glenn Gould, e sul capolavoro di Stravinskij “Le Sacre du Printemps”.
Cantina, allestito in una tensostruttura dal 3 al 5 maggio, è lo spettacolo della compagnia belga Laika, composta da artisti con formazione e background molto diversi fra loro. Uno spettacolo ghiotto e brillante, ma ad un tempo crudele, “cucinato” col sorriso sulle labbra con gli avanzi della Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, in prima assoluta per l’Italia.
Anche quest’anno, affianca la Stagione 2017/2018 La domenica non si va a scuola, la rassegna dedicata alle famiglie e ai bambini promossa da Emilia Romagna Teatro Fondazione con il sostegno di Nordiconad. Quattro gli appuntamenti che si alterneranno sul palco del Teatro Storchi dal 6 gennaio 2018 all’8 aprile 2018: La conta di Natale (Momom), Va Va Va, Van Beethoven (Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani), Un eroe sul sofà (Madame Rebine) e Controvento (Ta-Daa Studio Associato Artisti Professionisti). Un impegno imprescindibile per ERT e Nordiconad che continuano a garantire un’importante occasione di crescita e condivisione per i ragazzi e i loro genitori. A partire dal 20 ottobre 2017 saranno in vendita gli abbonamenti, mentre dal 7 novembre 2017 sarà possibile acquistare i singoli biglietti. Maggiori informazioni al sito www.emiliaromagnateatro.com
A partire da martedì 5 settembre saranno in vendita tutti i tipi di abbonamento: Prosa 12, Invito a Teatro (riservato ai soci Coop), Insieme a Teatro (riservato ai possessori di Carta Insieme Conad), Passioni, Carnet 7, Carta Teatro, Quattro Card.
A cominciare da quest’anno, poi, si segnala un’importante novità: le formule di abbonamento sopra citate saranno affiancate da quattro carte tematiche (con libertà di scelta sulle date degli spettacoli): Carta inSpirito, Carta a Propulsione, Carta Outsider, Carta Protagoniste. Quattro piccole “suite” di spettacoli per ritagliare nel cartellone i principali nuclei tematici che sostengono la programmazione e consentire, così, a ciascuno spettatore di isolare e seguire il percorso che più gli interessa.