Splendidissima. Così Cicerone nel 43 a.C. definisce la colonia romana di Mutina: la conferma viene dai ritrovamenti archeologici proposti nel percorso espositivo coniugando nuove e inedite scoperte a dati noti. Già Plinio ricordava che Mutina basava la sua ricchezza su tre produzioni di eccellenza: la produzione di lane, di ceramica pregiata e di vino. Nuove ricerche hanno fatto ritrovare tracce tangibili dell’economia della lana e individuare ville che ne controllavano il commercio. Le lane modenesi erano tra le più pregiate e ricercate dell’impero, tanto da essere ricordate ancora nell’Editto dei prezzi, nel III secolo d.C.
Recentissime scoperte hanno portato alla luce decorazioni parietali con scene figurate tracciate con pigmenti pregiati, stucchi a rilievo ed elementi d’arredo di elevato pregio artistico, equiparabili a quelli provenienti da Pompei. Coniugando dati epigrafici e storici verranno resi noti i profili dei Mutinenses: dai primi coloni ai cittadini emigrati in altre regioni dell’impero.
Geologia, archeobotanica e archeozoologia permettono poi di ricostruire l’assetto ambientale, idrografico e geologico di 2200 anni fa. Alluvioni e terremoti, che hanno profondamente mutato il paesaggio antico, sono interpretati alla luce dei recenti fenomeni naturali che hanno profondamente colpito il territorio modenese e la pianura padana. Un ricco repertorio di opere testimonia come la memoria di quel passato sia diventata nei secoli un’eredità che Modena ha interpretato in un dialogo continuo con la città romana, che ha svolto un ruolo significativo nella costruzione dell’identità culturale e artistica cittadina, soprattutto nella fase di costruzione della cattedrale romanica – ora Patrimonio Unesco – e durante il Rinascimento, quando il riferimento all’antico orientò le scelte politiche, il vivere sociale e il linguaggio artistico. Nella mostra, reperti e opere d’arte accostati a preziose testimonianze da numerosi musei italiani, si affiancano a ricostruzioni virtuali a cura di Altair4 Multimedia, ricostruzioni a grandezza naturale, digital storytelling, laboratori didattici.
A cura di Musei Civici di Modena e Soprintendenza Archeologia di Bologna con il sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Alla mostra allestita negli spazi del Foro Boario si collegano le esposizioni curate da Galleria e Biblioteca Estense.
Alla Sala Truffaut è in corso la rassegna dedicata a cinema e romanità:
Mer 13 dicembre, ore 21,15 > CABIRIA (versione sonorizzata) (Italia 1914/1931) di Giovanni Pastrone 135’Le avventure e disavventure di Cabiria durante le guerre puniche. Progettato sull’entusiasmo delle prime vittorie imperialiste (Libia 1911), portatore di una serie di valori storico-nazionalistici, poggiato su un’idea di antichità più immaginaria che reale, il film è pensato come un grande sistema di attrazioni visive, che sfrutta una serie di trovate tecniche e artistiche innovative.