Prosegue fino al 3 marzo 2018 la bella iniziativa culturale della Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti, la mostra “Maurizio Osti. Artista di caratteri, anche” a cura di Carla Barbieri e Pasquale Fameli.
Arti e non arte, e non a caso. Al plurale perché questa indagine filosofica viene dedicata non solo al problema principe dell’estetica, vale a dire cosa sia il bello e cosa si intenda oggi per bello, ma anche a come l’arte sia andata modificandosi in questi secoli di industrializzazione e di applicazione al mondo della tecnologia. Arte, quindi, come radice di artificio e di artigiano, parole e pratiche che richiedono entrambe la conoscenza di una serie di operazioni e regole necessarie per svolgere un’attività in cui la creatività resta parte fondante e indispensabile. Arte inscindibile dalla tèchne, per la realizzazione di oggetti che comunque con la bellezza hanno a che fare.
Maurizio Osti che ama definirsi “artista per vocazione, grafico per necessità” ci è parso essere la personificazione di questo particolare nodo. Un autore che svolge sia l’attività di artista “puro”, seguendo il suo estro in maniera disinteressata, nella realizzazione di opere che non hanno alcun altro fine se non la creazione estetica, sia, accanto e parallela, l’attività di grafico, il mestiere che ha svolto anche come insegnante della disciplina. E se la parola disciplina sottintende già l’essere stato discepolo, allievo che ha dovuto imparare una serie di norme impartite da un maestro o da una pratica che si è evoluta nel tempo, questo non significa che il “mestiere” così imparato richieda minore impegno creativo del fare artistico in sé e per sé.
La mostra, quindi, vuol far conoscere questo aspetto del lavoro di Osti; non tanto quello già noto di artista visivo che si è espresso anche nell’ambito del libro d’artista e del libro oggetto – campo nel quale la Biblioteca Poletti ha lavorato per circa vent’anni e continua a lavorare – ma quello legato alla sua meno conosciuta identità di grafico. Con un certo orgoglio presentiamo per la prima volta questa non secondaria attività di Maurizio Osti, l’unico artista vivente autore di ben due font digitali: il carattere FF Folk, basato sui lettering eseguiti a mano da Ben Shahn, e il carattere Pomona di cui è possibile vedere la nascita fin dai primi disegni a matita realizzati dall’autore. Due opere/installazioni ripropongono poi l’autore all’interno della sua più ampia ricerca intorno al libro. Per queste opere, che si fronteggiano all’interno della sala di lettura, le pagine dei libri diventano la materia con la quale Osti – da sempre attratto dal fare artistico come atto sciamanico – realizza due oggetti totemici dal titolo evocativo di Lybris.
Catalogo a cura di Carla Barbieri e Pasquale Fameli, pubblicato da Pazzini Editore, 2017
Maurizio Osti è nato a Sasso Marconi (Bologna) nel 1944. Da sempre opera come artista visivo di matrice concettuale, esprimendosi anche nell’ambito del libro d’artista e del libro oggetto e partecipando a numerose mostre nazionali ed internazionali. Seppure a lungo docente di Tecniche grafiche speciali presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, meno conosciuta è la sua importante attività nel campo della grafica editoriale. Nel 1995 ricostruisce e ridisegna digitalmente il carattere FF Folk, edito nel 2003 da Font Font, massimo repertorio internazionale di settore. Ancora nel 1995 elabora anche il carattere Pomona, tuttora inedito. Gli è stato conferito il Premio Internazionale Guglielmo Marconi 2009 per l’Arte Multimediale e nel 2016 ha ricevuto la nomina a Socio Onorario AIAP (Associazione italiana design della comunicazione visiva).
Fino al 3 marzo 2018
Lunedì ore 14.30 – 19.00
da martedì a venerdì ore 8.30 – 13.00 ; 14.30 – 19.00
sabato ore 8.30 – 13.00
Sede della mostra: Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti
Palazzo dei Musei
Piazza Sant’Agostino, 337
41121 Modena
Tel. 059 2033372
www.comune.modena.it/biblioteche
biblioteca.poletti@comune.modena.it
facebook: biblioteche.modena
twitter: bibliotecheMO