Al Filmstudio 7B fino al 27 maggio il divertente film franco-belga “Parigi a piedi nudi”

In Cinema

Un altro film da vedere al Filmstudio 7B

Parigi a piedi nudi

(Paris pieds nus)
(id, Francia/Belgio ) di Dominique Abel, Fiona Gordon 85′

24/05/2018 – 21
25/05/2018 – 21
26/05/2018 – 19 – 21
27/05/2018 – 19 – 21

Fiona, bibliotecaria canadese, riceve una lettera da una vecchia zia partita anni prima per Parigi. Martha ha ottantotto anni, la testa tra le nuvole e la paura di finire in un ricovero. Per scongiurare l’ipotesi chiede aiuto alla nipote che sacco in spalla sbarca in città. Eterna gaffeuse, Fiona si perde, finisce a bagno nella Senna e fa la conoscenza di Dom, un clochard seduttore che vive sulle sponde del fiume. Dom si invaghisce di Fiona e la segue dappertutto. Da principio infastidita, comprende presto di aver bisogno di lui per ritrovare Martha, misteriosamente scomparsa. Il cinema di Fiona Gordon e Dominique Abel smentisce le apparenze. Lo crediamo minimalista ma a torto perché ciascuna immagine dispiega un ventaglio di idee, di invenzioni, di emozioni. Lo crediamo artificioso e costruito con precisione millimetrica ma in realtà diventa ogni volta terreno di gioco dove tutto slitta traboccando libertà, spontaneità e audacia. Questo gioco dei contrari è appannaggio dei grandi artisti. Comparati regolarmente a Jacques Tati, di cui Gordon e Abel rivendicano con rispetto l’ascendente, se ne appropriano offrendogli una nuova giovinezza, senza cadere mai nella citazione reverenziale e museale. Che disegnino il ritratto di una donna che scopre la sua dipendenza dal freddo (L’Iceberg) o la storia d’amore tra una fata e un portiere d’albergo (La Fée), le loro opere tracciano una strada singolare e funambolica, oscillando tra dramma e burlesque, che riposa sul principio quasi immutabile di un corpo (fisico o sociale) di fronte a un’avversità (materiale o esistenziale). La dimensione ludica e poetica del loro lavoro non è mai sterile o naïve e interroga il mondo in maniera garbatamente assurda prima di incantarlo. Equivoci, abbagli, casualità, felicità o tragedie nutrono una sceneggiatura che pesca nei piccoli drammi anonimi del nostro quotidiano e tra gli outsiders eccentrici che lo calcano con piedi enormi. Una straniera smarrita, un senza tetto lunare, una donna âgée e il suo antico amore si cercano, si trovano e si perdono ancora lungo le strade di Parigi, sulle rive della Senna, dentro appartamenti haussmaniani o tende canadesi.

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