Va in scena giovedì 12 e venerdì 13 luglio alle ore 21 nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Modena La Vedova Allegra di Franz Lehar.
L’opera, coprodotta da Teatro Coccia di Novara, Opera Giocosa di Savona e Teatro Rendano di Cosenza, è presentata dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena e grazie alla collaborazione dell’Accademia Militare. Il cast – che vedrà la partecipazione straordinaria di Daniela Mazzucato con Manuela Bisceglie nel ruolo del titolo -, l’Orchestra Talenti Musicali e il Coro San Gregorio Magno saranno diretti da Giovanni Di Stefano mentre la parte visiva dello spettacolo, di ambientazione storica, è curata nella regia da Andrea Merli e Renato Bonajuto con scene e costumi di Artemio Cabassi, luci di Ivan Pastrovicchio e coreografie di Sofia Lavinia Amisich.
I biglietti, da 10 a 20 euro salvo riduzioni, saranno disponibili presso la biglietteria del Teatro Comunale di Corso Canal Grande 85 a partire da martedì 26 giugno alle ore 10.
Vorticoso e divertente intreccio di scambi di coppie, di promesse, di sospetti, di rivelazioni che si ricompongono con il matrimonio fra la bella vedova Anna Glavari e l’aitante diplomatico Danilo, La Vedova Allegra debuttò nel 1905 a Vienna con tale successo da assurgere a emblema di un intero genere, l’operetta targata belle époque. La vicenda è ambientata a Parigi, nell’anno del debutto: Anna Glavari è rimasta vedova del ricchissimo banchiere di corte del piccolo stato (immaginario) di Pontevedro; un secondo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote della signora e il collasso delle casse statali, così, il sovrano di Pontevedro, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, barone Zeta, di trovarle un marito pontevedrino….
Alla prima dell’opera seguirono circa quattrocento repliche, l’immediato debutto tedesco, ad Amburgo, e via via sulle principali piazze internazionali, prima a Milano (1907), Londra, New York e Parigi poi, in pochi anni, in Russia, India, Cina, Corea, Giappone, Australia e Ceylon. A Buenos Aires venne rappresentata contemporaneamente in cinque teatri diversi. Un successo globale che non è mai venuto meno grazie anche a importanti incisioni discografiche, come quelle dirette da Herbert von Karajan e John Eliot Gardiner, e adattamenti cinematografici dei quali almeno tre a Hollywood, nel ’25 con la regia di Eric von Stroheim, nel ’34 di Ernst Lubitsch e nel ’52 con la pellicola diretta da Curtis Bernhardt con l’attrice Lana Turner.