Come ogni anno, il bravo direttore del Teatro Comunale Pavarotti Aldo Sisillo e il suo gruppo di lavoro, è riuscito, con grande abilità, a tirare fuori dal cilindro una impeccabile stagione concertistica, varia con esecuzioni storiche, celebri pagine sinfoniche, nuova musica e anche grandi solisti, orchestre prestigiose e curiosità del repertorio classico. Una stagione che vede nel suo programma ospiti come la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, I Virtuosi dei Berliner Philharmoniker, il pianista Grigory Sokolov e l’ensemble francese Les Siècles.
Sarà quest’ultimo ad aprire il cartellone martedì 16 ottobre con musiche di César Franck, Camille Saint-Saëns e l’amatissimo Concerto in sol maggiore di Ravel nell’esecuzione del pianista François Dumont. Guidato da François-Xavier Roth, Les Siècles è un complesso che raccoglie musicisti eccellenti dai migliori ensemble francesi con l’obiettivo di ricreare l’universo sonoro ed estetico di brani non solo antichi, ma anche classici, romantici e del Novecento.
L’appuntamento del 30 ottobre vedrà il solista Markus Placci impegnato in due opere contemporanee per violino e orchestra d’archi, diversissime fra loro, ma entrambe ispirate al più noto Concerto di Vivaldi, le Quattro Stagioni di Max Richter e quelle di Astor Piazzolla. Il primo brano, in cui la partitura originale viene ricontestualizzata da musica ambient ed elettronica, ha debuttato al Barbican Centre di Londra nel 2012 ed è uscito in disco per l’etichetta Deutsche Grammophon raccogliendo oltre un milione di preferenze dalla piattaforma streaming Spotify. Las Cuatro Estaciones porteñas sono state scritte invece dal più grande autore di tango pensando alla sua città, Buenos Aires.
Si riascolterà a Modena (29 novembre), a distanza di quasi sei anni, Grigory Sokolov, pianista russo che dopo le tante collaborazioni con orchestre come New York Philharmonic, Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Philharmonia di Londra e Munich Philharmonic, ha deciso di concentrare la propria attività ai recital solistici e alle incisioni realizzate in esclusiva per l’etichetta Deutsche Grammophon.
Torna a Modena anche Stefan Anton Reck alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini per una nuova esecuzione mahleriana, questa volta della Sesta Sinfonia, da molti anni assente dai cartelloni del Teatro. Reck è riconosciuto a livello internazionale come profondo conoscitore della musica di Wagner, Mahler e della seconda Scuola di Vienna; è stato a lungo assistente di Claudio Abbado dirigendo la Mahler Chamber Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester.
Anche la Nordwestdeutsche Philharmonie ritornerà nel cartellone modenese (26 gennaio) insieme al suo direttore principale, Yves Abel, dopo il concerto dell’ottobre 2015. In programma, insieme all’Ottava Sinfonia di Beethoven e all’Ouverture Leonore, il Concerto in re maggiore di Čajkovskij affidato alla violinista coreano-americana Esther Yoo, Artist-in-Residence della Royal Philharmonic Orchestra, con la quale nel 2017 ha eseguito lo stesso brano diretta da Vladimir Ashkenazy per l’incisione Deutsche Grammophon.
Attesissimo giovedì 7 marzo il concerto della Filarmonica Della Scala guidata dal suo direttore stabile Riccardo Chailly. In programma la Quinta Sinfonia di Mahler, la più nota dell’autore e virtuosistico affresco musicale, filosofico e spirituale. Per la sua attività nella stagione lirica scaligera, l’Orchestra è stata premiata a Londra quale ‘Miglior orchestra al mondo’ nel 2018 dagli International Opera Awards.
Si terrà il 21 marzo il terzo degli appuntamenti programmati con la Württembergische Philharmonie di Reutlingen che torna a Modena con un nuovo programma e con la Seconda Sinfonia di Charles Ives, brano raramente eseguito e qui interpretato dall’americano Fawzi Haimor, dal 2016 direttore principale dell’Orchestra. In programma anche il Primo concerto di Brahms nell’esecuzione di Dejan Lazić, giovane pianista nato a Zagabria, cresciuto a Salisburgo, dove ha studiato presso il Mozarteum, e ora residente ad Amsterdam. La sua figura è nota internazionalmente anche per l’arrangiamento e l’adattamento pianistico di capolavori classici, come il Concerto per violino e orchestra di Brahms, interpretato al pianoforte con la Atlanta Symphony Orchestra, ai BBC Proms e al Concertgebouw di Amsterdam.
I Virtuosi dei Berliner Philharmoniker (31 marzo) sono fra i numerosi e più affermati gruppi da camera formati da musicisti dei Berliner Philharmoniker. Nati nel 1993 e guidati da Laurentius Dinca, hanno riscosso successo in tutto il mondo affrontando un repertorio che spazia dai classici viennesi alla musica popolare, con incursioni nel jazz e nel tango. In programma a Modena anche un brano di Arturo Cardelús (1981), compositore spagnolo residente a Los Angeles che si è affermato in campo cinematografico attraverso numerosi titoli fra i quali la serie Netflix dedicata al Papa “Chiamatemi Francesco”.
Fuori abbonamento (19 gennaio), il consueto appuntamento presentato con gli Amici della Musica di Modena e dedicato al Giorno della Memoria. Questa volta sarà Guido Barbieri, voce nota di Rai Radio 3 oltre che apprezzato autore e musicologo, a raccontare fra musiche di Bach, Messiaen, Hidemith, Bartók e Prokof’ev, l’incredibile vicenda di Jean Le Boulaire, dapprima violinista del Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen nel campo di concentramento di Görlitz e poi, in una seconda vita, protagonista insieme a Jean Gabin della serie televisiva francese dedicata al Commissario Maigret.
Tra le novità, da quest’anno l’orario dei concerti è stato anticipato alle 20.30
Info: www.teatrocomunaledimodena.it
Martedì 16 ottobre ore 20,30
LES SIÈCLES
Direttore François-Xavier Roth
Pianoforte François Dumont
Organo Daniel Roth
CÉSAR FRANCK
Variazioni sinfoniche per pianoforte e orchestra
CAMILLE SAINT-SAËNS
Baccanale dall’opera Sansone e Dalila
MAURICE RAVEL
Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra
CAMILLE SAINT-SAËNS
Sinfonia n. 3 in do minore “Sinfonia per Organo” op. 78
Formato nell’estate del 2003 da François-Xavier Roth, Les Siècles è un complesso che raccoglie musicisti eccellenti dai migliori ensemble francesi. L’orchestra è stata fondata per poter offrire un approccio nuovo, non solo al repertorio ma anche alla natura della forma del concerto.
“Il progetto artistico de Les Siècles – racconta il fondatore – è quello di poter dare a ciascuna opera di ciascuna epoca storica un’esecuzione su strumenti originali; di poter ricreare quindi l’universo sonoro ed estetico di ciascun periodo, non solo antico, ma anche classico, romantico e del Novecento”.
Il progetto di ricreare un colore orchestrale vicino a quello dell’epoca della composizione e delle prime esecuzioni dell’opera viene realizzato grazie a una approfondita ricerca e a una vasta collezione di strumenti d’epoca a disposizione dei musicisti. Il complesso ha realizzato oltre 600 rappresentazioni in Francia, con una stagione alla Philharmonie di Parigi e apparizioni nei principali festival. Numerose anche le esecuzioni all’estero, in Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Inghilterra, Germania, Portogallo, Italia, Cina e Giappone.
In occasione dell’appuntamento a Modena, l’orchestra presenta un programma dedicato a tre dei maggiori autori della scuola francese, a partire dai suoi fondatori in epoca romantica fino agli esiti dell’amatissimo Concerto in sol maggiore di Ravel. François Dumont, pianista di fama internazionale, ha inciso i Concerti dello stesso autore per l’etichetta Naxos nel 2017 e l’integrale delle opere per pianoforte per Piano Classics.
Martedì 30 ottobre ore 20,30
LE QUATTRO STAGIONI
DI VIVALDI
Recomposed By MAX RICHTER
ASTOR PIAZZOLLA
Cuatro Estaciones porteñas
Markus Placci violino
Max Richter ha ‘ricomposto’ Le Quattro Stagioni di Vivaldi facendo convivere ambient music e elettronica con il più popolare concerto della storia della musica. L’opera ha debuttato al Barbican Centre di Londra nel 2012 ed è uscita in disco per l’etichetta Deutsche Grammophon. Solo apparentemente dissacratoria, è stata accolta con entusiasmo dal pubblico con oltre un milione di preferenze sulla piattaforma streaming Spotify. Nato in Germania e cresciuto in Inghilterra, Max Richter (1966) è un affermato compositore vicino alle correnti postmoderniste e minimaliste. Numerosi gli album a suo nome incisi, a partire dal 2002, per DC. Alle Quattro Stagioni di Vivaldi-Richter si affiancano quelle dedicate da Astor Piazzolla alla città di Buenos Aires, originariamente scritte per violino, pianoforte, chitarra elettrica, contrabbasso e bandóneon. Nel 1996 -1998 il compositore russo Leonid Desyatnikov realizzò un nuovo arrangiamento dei quattro pezzi per violino solo e orchestra d’archi, rendendo così più manifesto il loro confronto con Vivaldi. Sin dal suo debutto con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna all’età di soli 13 anni, Markus Placci è stato solista con orchestre di prestigio internazionale come l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra Haydn di Bolzano e l’Orchestra di Stato di San Pietroburgo.
Giovedì 29 novembre ore 20,30
GRIGORY SOKOLOV
pianoforte
Musiche di
FRANZ SCHUBERT
Nato a San Pietroburgo nel 1950, Grigory Sokolov si è affermato dapprima nel proprio Paese estendendo in seguito, specialmente dopo la caduta dell’Unione Sovietica, la propria fama in Occidente fino a divenire uno dei più apprezzati pianisti su scala internazionale. Dopo consuete collaborazioni con le migliori orchestre, come New York Philharmonic, Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Philharmonia di Londra e Munich Philharmonic, ha deciso di concentrare la propria attività sui soli recital solistici con una tournée annuale europea di circa settanta concerti.
A partire dal 2014 Sokolov incide in esclusiva per l’etichetta Deutsche Grammophon. Il primo album (2015) contiene una registrazione dal vivo realizzata al Festival di Salisburgo mentre nel 2016 è uscito il secondo album contenente, fra altri, i Quattro improvvisi D 899 e i Tre pezzi per pianoforte D 946 di Franz Schubert, autore del quale è considerato interprete di eccellenza.
Giovedì 6 dicembre ore 20,30
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
Direttore Stefan Anton Reck
GUSTAV MAHLER
Sinfonia n. 6 in la minore Tragica
Torna a Modena, dopo il dicembre 2016, Stefan Anton Reck alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini per una nuova esecuzione mahleriana, questa volta della Sesta Sinfonia, da molti anni assente dai cartelloni del Teatro. (Di Mahler sarà eseguita anche la Quinta Sinfonia, in programma il 7 marzo con la Filarmonica della Scala). Reck è riconosciuto a livello internazionale come profondo conoscitore della musica di Wagner, Mahler e della seconda Scuola di Vienna. Nato a Baden-Baden, ha vinto nel 1985 il primo Concorso internazionale di direzione d’orchestra “Arturo Toscanini” ed è stato invitato dal Tanglewood Music Festival per perfezionarsi con Seiji Ozawa e Leonard Bernstein. È stato a lungo assistente di Claudio Abbado dirigendo la Mahler Chamber Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester. Nel settembre 1999 ha inaugurato, proprio con la Sesta Sinfonia di Mahler, la stagione concertistica del Teatro Massimo di Palermo, del quale è stato direttore musicale fino al 2003. Abituale ospite delle stagioni del Teatro di Modena, la Filarmonica Arturo Toscanini è attiva nella propria stagione presso l’auditorium Paganini di Parma e in regolari tournée internazionali. Dal 2006 a oggi si sono avvicendati, quali direttori principali, Kazushi Ono, Vladimir Jurowski, Carlo Rizzi, Tugan Sokhiev, Juraj Valčuha, Tomas Netopil, Rinaldo Alessandrini, Michele Mariotti, Wayne Marshall, Pietari Inkinen, Roberto Abbado, John Axelrod e James Conlon. Nel triennio 2014-2017 il Direttore Principale è stato Francesco Lanzillotta. Suo successore designato è il giovane direttore inglese Alpesh Chauhan che ha assunto l’incarico a partire dal settembre 2017.
Sabato 19 gennaio ore 20,30 Fuori abbonamento
CONCERTO DELLA MEMORIA
E DEL DIALOGO
Alla fine del tempo. Storia di Jean e Jean
Guido Barbieri testo e voce narrante
Francesco Senese violino solista
Ensemble AdM Soundscape
JOHANN SEBASTIAN BACH, OLIVIER MESSIAEN
PAUL HINDEMITH, BELA BARTÓK, SERGEJ PROKOF’EV
Coproduzione
Fondazione Teatro Comunale di Modena
Amici della Musica di Modena – Concerti d’Oggi
In collaborazione con Fondazione Villa Emma
Con il patrocinio della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia
Lo spettacolo racconta le “due vite in una” vissute da Jean Le Boulaire, il violinista francese che ha legato il suo nome (uno dei suoi due nomi) alla nascita di uno dei grandi capolavori della musica del Novecento: il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen. Fu lui infatti insieme allo stesso compositore, al violoncellista Ètienne Pasquier e al clarinettista Henri Akoka, ad eseguirlo per la prima volta, il 24 gennaio del 1941, in una baracca del campo di concentramento di Görlitz. Dopo la liberazione del campo e il ritorno a Parigi Jean Le Boulaire decide però di cancellare dalla memoria l’esperienza della reclusione e cambia radicalmente la propria esistenza. Mette in un baule il suo violino, cambia nome (d’ora in poi si farà chiamare Jean Lanier) e intraprende la carriera dell’attore. Non rivelerà mai più a nessuno, nemmeno alla propria famiglia, il suo passato. Né vorrà incontrare i suoi compagni di prigionia. Dopo un provino sostenuto per caso partecipa, nella Parigi occupata dai tedeschi, alle riprese di un film culto: Les enfants du Paradis di Marcel Carné e poi nel dopoguerra a una serie di film “minori”. Negli anni Sessanta arriva il successo popolare: Jean Lanier è infatti uno dei protagonisti, insieme a Jean Gabin, della prima serie televisiva francese dedicata al Commissario Maigret. Nel corso della sua carriera Lanier gira una sessantina di film, alcuni con registi importanti come François Truffaut, Claude Chabrol, Claude Autant, Lara e Alain Resnais. Mai da protagonista, sempre in ruoli preziosi di caratterista. A metà degli anni Ottanta si ritira dagli schermi, e dopo poco si ammala. Nelle ultime settimane di vita sprofonda in un delirio popolato di sogni e visioni: immagina di parlare con il comandante del campo di Görlitz, ricorda all’improvviso il giorno della prima esecuzione del Quatuor, fa i nomi di Messiaen, di Pasquier, di Akoka. Il passato di Le Boulaire, che Lanier ha voluto cancellare, riemerge dunque negli ultimi giorni di vita, nel momento in cui Jean si trova sospeso tra coscienza e incoscienza, tra ricordo e delirio. I due Jean, scompaiono, insieme, il 9 aprile 1999. Hanno 85 anni.
Guido Barbieri
Sabato 26 gennaio ore 20,30
NORDWESTDEUTSCHE PHILHARMONIE
Yves Abel direttore
Esther Yoo violino
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Ouverture Leonore n. 3 in do maggiore op. 72b
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Concerto in re maggiore op. 35
per violino e orchestra
LUDWIG VAN BEETHOVEN
Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93
La Nordwestdeutsche Philharmonie ritorna a Modena insieme al suo direttore principale, Yves Abel, dopo il concerto dell’ottobre 2015. L’Orchestra ha sede a Herford, antica città medioevale della Renania Settentrionale-Vestfalia, situata ai piedi del versante settentrionale della Selva di Teutoburgo. Fondata nel 1950, è fra i principali complessi musicali della regione e si esibisce per il pubblico delle città locali oltre che in regolari tournée all’estero per un totale di circa 120 concerti l’anno. Ha realizzato più di 100 incisioni discografiche, oltre a un cospicuo numero di registrazioni radiofoniche, in particolare per il Westdeutscher Rundfunk (WDR) di Colonia.
Yves Abel è stato ospite principale della Deutsche Oper di Berlino e ha diretto al Metropolitan, alla Royal Opera House Covent Garden, al Teatro alla Scala, alla Vienna Staatsoper, all’Opéra National de Paris, al Gran Teatre del Liceu di Barcellona.
Giovane violinista coreano-americana, Esther Yoo è stata, a partire dal 2018, la prima Artist-in-Residence della Royal Philharmonic Orchestra. È salita sulla ribalta internazionale con la vittoria, nel 2010, a soli 16 anni, del concorso Sibelius e, dal 2014 al 2016, è stata una BBC Radio 3 New Generation Artist prima di debuttare agli acclamatissimi BBC Proms. Nella primavera 2017 l’etichetta Deutsche Grammophon ha pubblicato, come suo secondo album, il Concerto di Čajkovskij (in programma anche a Modena) con la Philharmonia Orchestra diretta da Vladimir Ashkenazy.
Giovedì 7 marzo ore 20,30
FILARMONICA DELLA SCALA
Direttore Riccardo Chailly
GUSTAV MAHLER
Sinfonia n. 5 in do diesis minore
Gigantesco affresco, non solo musicale, ma anche filosofico e spirituale, la Quinta Sinfonia è la più conosciuta di Gustav Mahler e un punto di riferimento dell’intero repertorio sinfonico. Celeberrimo il suo tempo lento, commovente Adagetto per soli archi e arpa, la cui fama è stata amplificata nel corso di oltre un secolo attraverso cinema e televisione (non da ultimo in Morte a Venezia, la pellicola di Luchino Visconti ispirata alla figura del compositore).
Dopo l’esecuzione della Sesta Sinfonia, in programma il 6 dicembre con la Filarmonica Toscanini, ritorna dunque l’ascolto mahleriano eseguito in questa occasione da una delle compagini più acclamate.
Riccardo Chailly è Direttore Musicale del Teatro alla Scala e Direttore Principale della Filarmonica della Scala. Dal 2016 ha assunto la carica di Direttore Musicale dell’Orchestra del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. È stato Kapellmeister del Gewandhausorchester di Lipsia, la compagine sinfonica più antica d’Europa, e Direttore Principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, che ha guidato per sedici anni. Conduce le principali orchestre internazionali, tra queste Wiener Philharmoniker e Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Cleveland Orchestra, Philadelphia Orchestra e Chicago Symphony Orchestra. È ospite regolare di festival quali Salisburgo e BBC Proms di Londra.
Per la sua attività nella stagione lirica scaligera, l’orchestra è stata premiata a Londra quale ‘Miglior orchestra al mondo’ nel 2018 dagli International Opera Awards. A gennaio 2018 è stata in tournée in Europa guidata da Riccardo Chailly con concerti a Londra, Parigi, Budapest, Vienna e Lucerna.
Giovedì 21 marzo ore 20,30
WÜRTTEMBERGISCHE
PHILHARMONIE REUTLINGEN
Direttore Fawzi Haimor
Pianoforte Dejan Lazić
JOHANNES BRAHMS
Concerto n. 1 in re minore op. 15
per pianoforte e orchestra
CHARLES IVES
Sinfonia n. 2
Si tiene con questo concerto il terzo appuntamento della Württembergische Philharmonie di Reutlingen che torna a Modena dopo la scorsa stagione con un nuovo programma e con la Seconda Sinfonia di Charles Ives, brano raramente eseguito e qui interpretato dall’americano Fawzi Haimor, dal 2016 Direttore Principale dell’orchestra. Nato a Chicago nel 1983, è stato Resident Conductor alla Pittsburgh Symphony Orchestra e ha debuttato recentemente con l’Orchestre de Chambre de Paris, BBC Philharmonic Orchestra, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Orchestre Philharmonique du Luxembourg. La Württembergische Philharmonie, già ospite del Teatro Comunale anche nel 2015, è stata fondata nel 1945 come orchestra di Reutlingen – città tedesca di oltre centomila abitanti situata nel Land del Baden-Württemberg, a sud di Stoccarda – dove tiene una regolare attività concertistica insieme a prestigiose tournée internazionali (Europa, Asia e Stati Uniti). In programma anche il Primo concerto di Brahms nell’esecuzione di Dejan Lazić, giovane pianista nato a Zagabria, cresciuto a Salisburgo, dove ha studiato presso il Mozarteum e ora residente ad Amsterdam. La sua registrazione del Secondo Concerto di Rachmaninov con la London Philharmonic Orchestra ha ricevuto il prestigioso premio tedesco “Echo Klassik”. La sua figura è nota internazionalmente anche per l’arrangiamento e l’adattamento pianistico di capolavori classici, come il Concerto per violino e orchestra di Brahms, interpretato al pianoforte con la Atlanta Symphony Orchestra, ai BBC Proms e al Concertgebouw di Amsterdam.
Domenica 31 marzo ore 20,30
I VIRTUOSI DEI BERLINER
PHILHARMONIKER
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Serenata per archi in do maggiore op. 48
ARTURO CARDELÚS
Concerto per violino
Laurentius Dinca violino solista
ANTONÍN DVOŘÁK
Serenata per archi in mi maggiore op. 22
I Virtuosi dei Berliner Philharmoniker sono fra i numerosi e più affermati gruppi da camera formati da musicisti dei Berliner Philharmoniker. Nati nel 1993 e guidati da Laurentius Dinca, hanno riscosso successo in tutto il mondo affrontando un repertorio che spazia dai classici viennesi alla musica popolare, con incursioni nel jazz e nel tango.
Nato a Bucarest, Dinca è stato dal 1980 al 1984 primo violino dell’Orchestra della Radio di Francoforte e nel 1984 è entrato a far parte dei primi violini dei Berliner Philharmoniker. È anche leader del Quartetto Athaenaeum Berlin dal 1991 e dell’Ottetto d’Archi dei Filarmonici di Berlino dal 1995. Ha vinto il “Premio Viotti” e nel 1992 ha ricevuto la “Croce dell’Ordine al Merito Melitense”. Tiene regolarmente corsi in Venezuela, Giappone, Italia e Germania. In programma anche un brano di Arturo Cardelús (1981), compositore spagnolo residente a Los Angeles che si è affermato in campo cinematografico attraverso numerosi titoli fra i quali la serie Netflix dedicata al Papa “Chiamatemi Francesco”, di Daniele Luchetti. Artista associato della Royal Academy of Music dal 2016, la sua musica viene eseguita in Europa, Asia e Stati Uniti e incisa per l’etichetta Naxos. Con i solisti dei Berliner Philharmoniker ha inciso Grace e Con Aire de Tango, commissionata dall’orchestra e registrata alla Berlin Philharmonie.