La stagione d’Opera del Comunale prosegue l’11 novembre con Satyricon di Bruno Maderna

La stagione lirica 2018-2019 del Teatro Comunale Luciano Pavarotti prosegue  l’ 11 novembre con  Satyricon di Bruno Maderna, uno dei pochi titoli dell’avanguardia storica europea, raramente rappresentato. All’opportunità rara di assistere a questo titolo di particolare rilievo per l’avanguardia storica europea, si aggiunge l’occasione di un nuovo allestimento curato in coproduzione con due delle più prestigiose istituzioni musicali europee: il Festival di Pasqua di Salisburgo, dove è andato in scena nel 2018, e la Staatsoper di Dresda.

La parte visiva dello spettacolo, della durata di un’ora e venti circa, è curata da Georg Schmiedleitner con scene di Harald Thor, costumi di Tanja Hofmann e drammaturgia di Juliane Schunke. La direzione musicale è di Pietro Borgonovo alla guida dell’Ensemble da Camera della Fondazione Teatro Comunale di Modena e di un cast formato da Tom Martinsen (Trimalchio), Michal Doron (Fortunata), Katerina von Bennigsen (Scintilla), Tahnee Niboro (Criside), Jennifer Riedel (Quartilla), Timothy Oliver (Habinnas), Bernhard Hansky (Niceros) e Matthias Henneberg (Eumolpus).

Compositore veneto e direttore d’orchestra scomparso prematuramente (1920-1973), Bruno Maderna fu tra i massimi esponenti dell’avanguardia storica europea a fianco di Boulez, Stockhausen, Nono, Berio e Messiaen. Il Satyricon fu composto nel suo ultimo anno di vita e rappresentato per la prima volta all’Holland Festival di Scheveningen il 16 marzo 1976.

L’opera è tratta dall’omonima novella romana di Petronio (ca. 60 DC), scritta durante il regno di Nerone. È costituita da un collage di sedici numeri diversi, intercambiabili, intesi come simbolo di decadenza e depravazione dei costumi sociali. Il materiale musicale fu elaborato durante un seminario tenuto nel 1971 sotto la direzione di Maderna e del produttore d’opera americano Ian Strasfogel. Il compositore ha creato un’opera forte, oscena e volgare, ma allo stesso tempo piena di vitalità e ricca di citazioni famose. Attraverso l’uso di lingue diverse, inglese, tedesco, francese e latino, i personaggi dialogano in tono allegro e fatalista mentre sprofondano attraverso gli abissi della loro stessa dignità. Nell’opera, otto commensali si raccontano l’un l’altro in modo ipocrita durante una cena orgiastica in casa di Trimalchio – ex schiavo romano arricchito – ostentando le loro ricchezze e attribuendo al denaro le sue tante virtù.

 Nella variegata produzione di Maderna, due sono i lavori destinati alla rappresentazione teatrale: Hyperion (1968) e Satyricon (1973), il cui testo antico era tornato di moda da quasi un decennio, poiché la descrizione della Roma imperiale sembrava perfetta per sottolineare la crisi dei valori di quel momento storico sociale. In questo senso, ad essa si associano lavori come il Fellini-Satyricon (1969), la traduzione di Edoardo Sanguineti (1969) e la Cena di Joe Trimalchio di Giorgio Gaslini (1970). Considerata un’opera buffa, è formata da numeri musicali con organici sempre differenti che propongono un’incredibile varietà nella vocalità, nel tipo di scrittura, nella scelta delle forme e in quella dei materiali utilizzati, con citazioni da Bizet, Gluck, Mozart, Offenbach, Strauss, Chajkovskij, Stravinsky, Verdi e Wagner.

Il 23 e 25 novembre 2018 andrà in scena Le Villi di Giacomo Puccini in un allestimento curato dal Teatro in coproduzione con Reggio Emilia e presentato per la prima volta nella nuova edizione critica curata da Martin Deasy per l’editore Ricordi. Opera-ballo con tre soli interpreti e della durata di un’ora circa, Le Villi è il primo lavoro per il teatro composto da Giacomo Puccini e costituì il passo decisivo verso la sua gloria di operista internazionale. La danza, che costituisce un aspetto centrale di quest’opera, è curata per la compagnia Aterballetto da Fernando Melo, coreografo brasiliano affermato in Europa con una vasta esperienza in campo operistico. Cristina Pezzoli firma la regia dopo il successo del Trittico di Puccini, uno degli spettacoli più belli del Teatro Comunale ripreso la scorsa stagione e creato nel 2010.

Il 16 dicembre, nell’ambito del progetto che il Teatro Comunale dedica ogni anno alla commissione e alla creazione di nuove opere, con particolare attenzione per gli autori italiani, andrà in scena, in prima assoluta, Il Castello Incantato, favola musicale natalizia ispirata al Soldatino di Stagno di Hans Christian Andersen. La musica è di Marco Taralli, compositore attivo presso le più note istituzioni musicali, orchestre, ensemble e solisti nelle maggiori Stagioni e Festival in Italia e all’estero e il testo di Fabio Ceresa, regista e autore di libretti per il Teatro Carlo Felice di Genova, l’Opera di San Francisco e il Teatro Comunale di Bologna.

Dopo Il trovatore, La traviata, Attila e Nabucco delle scorse stagioni, il cartellone del Comunale torna al grande repertorio verdiano con un nuovo allestimento de La forza del destino (25 e 27 gennaio), assente a Modena da oltre dieci anni, presentato in coproduzione con i Teatri di Piacenza e Reggio Emilia. La parte visiva è firmata da Italo Nunziata, conosciuto a Modena per le regie de L’Olimpiade (2003) e di Notte per me luminosa (2016). Il ruolo femminile principale sarà affidato ad Anna Pirozzi, già apprezzata a Modena nella Wally (2017). Soprano di fama internazionale, subito prima e dopo la produzione modenese sarà Abigaille in Nabucco al Teatro San Carlo di Napoli, all’Opéra de Lyon, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi e alla Bayerische Staatsoper di Monaco.

Appuntamento fra i più attesi del cartellone lirico modenese (15 e 17 febbraio) sarà Andrea Chénier di Umberto Giordano in una nuova produzione che nasce a Modena nel contesto di una coproduzione internazionale, oltre che con i Teatri di Piacenza e Reggio Emilia, anche con l’Opéra de Toulon. Lo spettacolo prosegue nel progetto di rivalutazione del cartellone modenese di titoli popolari della Giovane Scuola che ha visto in scena le scorse stagioni La Rondine, L’Amico Fritz, La Wally e La Gioconda. Nei ruoli principali dell’opera si esibiranno tre interpreti di fama internazionale quali Martin Muehle, che ha cantato il ruolo del titolo alla Deutsche Oper di Berlino a maggio 2017, Saioa Hernández, che sarà Odabella in Attila per l’inaugurazione della prossima stagione al Teatro alla Scala di Milano, e Claudio Sgura, che nel 2019 sarà anche Scarpia nella Tosca al Teatro Metropolitan di New York. La stagione del Teatro Comunale ritorna, dopo il Giulio Cesare di Händel del 2011, all’opera barocca con Serse (4 e 7 aprile) uno dei titoli più importanti dello stesso autore. Lo spettacolo, che debutterà al Valli di Reggio Emilia in coproduzione con Modena e Piacenza, è realizzato nella parte musicale da Ottavio Dantone e dalla sua Accademia Bizantina, complesso ormai storico e fra i più noti a livello internazionale per l’esecuzione di musica antica con prassi originale. La regia è firmata da Gabriele Vacis, uno dei maggiori registi teatrali italiani, mentre nel ruolo en travesti del titolo si ascolterà Arianna Vendittelli, interprete specializzata nel repertorio barocco, vincitrice nel 2017 del secondo premio al concorso Händel di Londra e in cartellone all’Internationale Händel-Festspiele di Göttingen nel maggio 2018.

 

 

 

Venerdì 9 novembre ore 20 turno A

Domenica 11 novembre ore 15,30 turno B

BRUNO MADERNA

SATYRICON

Opera da camera in un atto. Libretto di Ian Strasfogel e Bruno Maderna

da Satyricon di Petronio

Interpreti principali
Tom Martinsen, Michal Doron, Timothy Oliver
Direttore Pietro Borgonovo
Regia Georg Schmiedleitner
Scene Harald Thor

Costumi Tanja Hofmann
Luci Marco Dietzel

Drammaturgia Juliane Schunke
Coproduzione Sächsische Staatsoper Dresden
Osterfestspiele Salzburg
Fondazione Teatro Comunale di Modena
NUOVO ALLESTIMENTO

 

Compositore veneto e direttore d’orchestra scomparso prematuramente (1920-1973), Bruno Maderna fu tra i massimi esponenti dell’avanguardia storica europea a fianco di Boulez, Stockhausen, Nono, Berio e Messiaen. Il Satyricon fu composto nel suo ultimo anno di vita e rappresentato per la prima volta all’Holland Festival di Scheveningen il 16 marzo 1976.

L’opera è tratta dall’omonima novella romana di Petronio (ca. 60 DC), scritta durante il regno di Nerone. È costituita da un collage di sedici numeri diversi, intercambiabili, intesi come simbolo di decadenza e depravazione scaturite dalla seconda guerra mondiale. Il materiale musicale fu elaborato durante un seminario tenuto nel 1971 sotto la direzione di Maderna e del produttore d’opera americano Ian Strasfogel. Il compositore ha creato un’opera forte, oscena e volgare, ma allo stesso tempo piena di vitalità e ricca di citazioni famose. Attraverso l’uso di lingue diverse, inglese, tedesco, francese e latino, i personaggi dialogano in tono allegro e fatalista mentre sprofondano attraverso gli abissi della loro stessa dignità.

Lo spettacolo è frutto di una coproduzione internazionale che vede il Teatro di Modena a fianco di due delle più prestigiose istituzioni musicali europee: il Festival di Salisburgo, dove è andato in scena la scorsa Pasqua, e la Staatsoper di Dresda.

Argomento

Otto commensali si raccontano l’un l’altro in modo ipocrita durante una cena orgiastica in casa di Trimalchio – ex schiavo romano arricchito – ostentando le loro ricchezze e attribuendo al denaro le sue tante virtù.

 

 

 

Venerdì 23 novembre ore 20 turno A

Domenica 25 novembre ore 15,30 turno B

GIACOMO PUCCINI

LE VILLI

Opera-ballo in due atti. Libretto di Ferdinando Fontana

Nuova edizione critica a cura di Martin Deasy

 

Personaggi e interpreti
Anna Maria Pia Piscitelli
Guglielmo Wulf, suo padre Fabian Veloz
Roberto Matteo Lippi
Direttore Pier Giorgio Morandi
Regia Cristina Pezzoli

Scene e costumi Giacomo Andrico
Luci Mauro Panizza

Maestro del coro Stefano Colò

Coreografie Fernando Melo
Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti
Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena
Fondazione Nazionale della Danza-Aterballetto
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena
Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
NUOVO ALLESTIMENTO

 

Le Villi è stato il primo lavoro per il teatro composto da Giacomo Puccini e costituì il passo decisivo verso la sua gloria di operista internazionale. L’opera, per la durata di circa un’ora, fu rappresentata per la prima volta al Teatro Dal Verme di Milano il 31 maggio 1884. Il libretto italiano di Ferdinando Fontana è basato sul racconto Les Willis che Jean-Baptiste Alphonse Karr sviluppò a sua volta dal balletto Giselle, musicato da Adolphe Adam su testo di Théophile Gautier (1841).

Accanto ai soli tre personaggi dell’opera, il ballo costituisce un aspetto centrale, le cui coreografie vengono firmate a Modena per la compagnia Aterballetto da Fernando Melo, coreografo brasiliano affermato in Europa con una vasta esperienza in campo operistico (Théâtre du Capitole de Toulouse, Opera di Colonia e La Monnaie di Bruxelles).

Cristina Pezzoli torna al Comunale di Modena per presentare un nuovo allestimento pucciniano prodotto dal Teatro dopo il successo del Trittico ripreso la scorsa stagione e creato nel 2010.

Argomento

Creature ultramondane, spietate vendicatrici d’amore, quella delle Villi è un’antica leggenda, originaria dell’Europa centrale, che per la prima volta ricevette una veste letteraria nel testo che Heinrich Heine dedicò agli spiriti e ai demoni della cultura tedesca. In un villaggio della Foresta Nera si festeggia il fidanzamento fra Roberto e Anna, figlia di Guglielmo Wulf, ricco possidente del luogo…

 

 

Domenica 16 dicembre ore 17 Fuori abbonamento

MARCO TARALLI

IL CASTELLO INCANTATO

Favola musicale in un atto di Fabio Ceresa

 

Coproduzione Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Fondazione Teatro Comunale di Modena
NUOVO ALLESTIMENTO

Lo spettacolo va in scena nell’ambito del progetto che il Teatro Comunale dedica ogni anno alla commissione e alla creazione di nuove opere, con particolare attenzione per gli autori italiani, e che nelle scorse stagioni ha visto il debutto in cartellone di titoli quali Il Colore del Sole di Lucio Gregoretti (2017), Notte per me luminosa di Marco Betta (2016) e Il Labbro della Lady di Carlo Galante (2015). La nuova opera di Marco Taralli, fra i maggiori autori contemporanei, è ambientata la notte di Natale e ispirata al Soldatino di Stagno di Hans Christian Andersen su testo di Fabio Ceresa. Marco Taralli ha visto le proprie partiture commissionate, prodotte ed eseguite dalle più note istituzioni musicali, orchestre, ensemble e solisti nelle maggiori Stagioni e Festival in Italia e all’estero. Nel 2018 ha composto un Concerto per violino e orchestra su Commissione dell’Orchestra filarmonica di Monte-Carlo. Nel 2015 ha scritto Concertino II per oboe e piccola orchestra su commissione della Sydney Symphony Orchestra e nel 2016 La Rivale, opera in un atto su libretto di Alberto Mattioli per il Teatro Coccia di Novara.

Fabio Ceresa, affermato regista lirico, ha scritto numerosi libretti d’opera fra i quali Miseria e Nobiltà per Marco Tutino (Teatro Carlo Felice di Genova, 2018, edito da Ricordi), La Ciociara, sempre per Tutino (Sonzogno, 2015) all’Opera di San Francisco, Marco Polo, di Daniele Zanettovich, al Croatian National Theatre (2013) e Il vascello Incantato, di Marco Taralli per il Teatro Carlo Felice di Genova (2007) e per il Teatro Comunale di Bologna (2013, edito da Sonzogno).

Argomento

È la notte di Natale. Sotto il grande albero tutti i giocattoli si animano, l’amore fra un soldatino di stagno e una ballerina di carillon, ostacolato dalle altrui cattiverie, viene riportato in vita dalla Fata del Natale che riconosce il loro animo puro.

 

 

 

Venerdì 25 gennaio ore 20 turno A

Domenica 27 gennaio ore 15,30 turno B

GIUSEPPE VERDI

LA FORZA DEL DESTINO

Opera in quattro atti. Libretto di Francesco Maria Piave e Antonio Ghislanzoni
dal dramma Don Álvaro o la Fuerza del Sino di Angel Perez de Saavedra

 

Interpreti principali
Anna Pirozzi, Luciano Ganci, Kiril Manolov

Judit Kutasi, Marko Mimica, Paolo Bordogna
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Regia Italo Nunziata
Scene Emanuele Sinisi

Dipinti Hannu Palosuo
Costumi Simona Morresi

Luci Fiammetta Baldiserri
Maestro del coro Corrado Casati
Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna
Coro della Fondazione Teatri di Piacenza
Coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza
Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
NUOVO ALLESTIMENTO

 

Dopo Il trovatore, La traviata, Attila e Nabucco delle scorse stagioni, il cartellone torna al grande repertorio verdiano con un nuovo allestimento de La forza del destino, assente a Modena da oltre dieci anni, presentato in coproduzione con i teatri di Piacenza e Reggio Emilia. La parte visiva è firmata da Italo Nunziata, conosciuto a Modena per le regie de L’Olimpiade (2003) e di Notte per me luminosa (2016). Già ascoltato a Modena ne La Wally (2017), Francesco Ivan Ciampa ha diretto nel 2018 Turandot e Carmen all’Arena di Verona, Maria Stuarda alla Deutsche Oper di Berlino e La traviata alla Fenice di Venezia. Torna dopo il successo de La Wally e del Trittico (2018) al Teatro Comunale anche Anna Pirozzi, soprano di fama internazionale che subito prima e dopo la produzione modenese sarà Abigaille in Nabucco al Teatro San Carlo di Napoli, all’Opéra de Lyon, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi e alla Bayerische Staatsoper di Monaco.

Argomento

Fra Italia e Spagna, nel 1700, il soldato indio Don Alvaro insegue l’amore della nobile Leonora e fugge dalle ire del fratello Don Carlo che la ucciderà sul punto di morte vendicando il padre.

 

 

 

 

Venerdì 15 febbraio ore 20 turno A

Domenica 17 febbraio ore 15,30 turno B

UMBERTO GIORDANO

ANDREA CHÉNIER

Dramma di ambiente storico in quattro quadri. Libretto di Luigi Illica

 

Interpreti principali
Martin Muehle, Claudio Sgura, Saioa Hernández
Direttore Aldo Sisillo
Regia Nicola Berloffa
Scene Justin Arienti

Costumi Edoardo Russo

Luci Valerio Tibéri
Maestro del coro Stefano Colò
Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna
Coro della Fondazione Teatro Comunale di Modena
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena
Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Regio di Parma
Allestimento in coproduzione con Opéra de Toulon
NUOVO ALLESTIMENTO

 

Il Teatro presenta in questa stagione Andrea Chénier di Giordano in una nuova produzione che nasce a Modena nel contesto di una coproduzione internazionale, oltre che con i Teatri di Piacenza e Reggio Emilia, con l’Opéra de Toulon. Il titolo prosegue nel progetto di rivalutazione del cartellone modenese di titoli popolari della Giovane Scuola italiana rimasti a margine del repertorio a partire dal secondo dopoguerra, quali La Rondine, L’Amico Fritz, La Wally, La Gioconda e Le Villi. Firma la regia Nicola Berloffa, già apprezzato a Modena per gli allestimenti dei Racconti di Hoffmann (2015) e de La Wally (2017). Nei ruoli principali si esibiscono tre interpreti di fama internazionale quali Martin Muehle, che ha cantato il ruolo del titolo alla Deutsche Oper di Berlino a maggio 2017, Saioa Hernández, che sarà Odabella in Attila per l’inaugurazione della prossima stagione al Teatro alla Scala di Milano, e Claudio Sgura, che nel 2019 sarà anche Scarpia nella Tosca al Teatro Metropolitan di New York.

Argomento

A Parigi e dintorni, alla vigilia della Rivoluzione francese, il giovane poeta francese André Chénier difende con forza i suoi ideali contro i costumi corrotti dell’epoca ma verrà perseguitato e condannato a morte assieme alla sua amata Maddalena.

 

 

Giovedì 4 aprile ore 20 turno A

Domenica 7 aprile ore 15,30 turno B

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL

SERSE

Opera seria in tre atti. Libretto di anonimo da Silvio Stampiglia e Nicolò Minato

 

Interpreti principali
Arianna Vendittelli, Marina De Liso, Delphine Galou
Direttore Ottavio Dantone
Regia Gabriele Vacis
Scene, costumi e luci Roberto Tarasco
Accademia Bizantina
Coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza
NUOVO ALLESTIMENTO

 

La stagione del Teatro Comunale ritorna, dopo il Giulio Cesare di Händel del 2011, all’opera barocca con uno dei titoli più importanti dello stesso autore. Lo spettacolo, che debutterà al Valli di Reggio Emilia in coproduzione con Modena e Piacenza, è realizzato nella parte musicale da Ottavio Dantone e dalla sua Accademia Bizantina, complesso ormai storico e fra i più noti a livello internazionale per l’esecuzione di musica antica con prassi originale. Nella parte visiva l’opera è firmata da Gabriele Vacis, fondatore nel 1982 del Teatro Settimo di Torino le cui esperienze, oltre che nell’opera lirica, hanno spaziato nel teatro di narrazione (Racconto del Vajont, con Marco Paolini). Arianna Vendittelli, nel ruolo en travesti del titolo, è un’interprete specializzata nel repertorio barocco, vincitrice nel 2017 del secondo premio al concorso Händel di Londra e in cartellone all’Internationale Händel-Festspiele di Göttingen (maggio 2018), al Festival International d’Opéra Baroque de Beaune (luglio 2018) e già ospite dell’Opéra Royal de Versailles in Giasone di Francesco Cavalli.

Argomento

Il soggetto è liberamente tratto da alcuni aneddoti delle Storie di Erodoto. La vicenda si svolge presso lo stretto dei Dardanelli, durante la guerra dei Persiani contro gli Ateniesi, e ruota attorno a un doppio intreccio amoroso con al centro la bella Romilda. Di lei sono innamorati Serse e suo fratello Arsamene.

Info: www.teatrocomunalemodena.it