Si terrà sabato 10 novembre alle 17 presso il Ridotto del Teatro Comunale Luciano Pavarotti (ingresso Via Goldoni 1, entrata libera fino ad esaurimento posti) la presentazione della ricerca e del volume uscito per la casa editrice GDS dal titolo Procedura Butterfly, Il metodo Stanislavskij e il Teatro dell’Opera. Autori e relatori dell’incontro sono Massimo Carpegna e Kateryna Makhnyk. Entrambi gli studiosi sono docenti presso l’Istituto Vecchi – Tonelli di Modena: Carpegna ai corsi di formazione corale, direzione di coro, musica e cinema, e psicotecnica applicata, Makhnyk, cantante lirica, del progetto L’opera per i bambini.
Quella denominata ‘Procedura Butterfly’ è l’applicazione del metodo che Kostantin Stanislavskij creò per il teatro di prosa applicato ai personaggi dell’opera lirica. La nuova ricerca ha avuto inizio dallo studio di alcuni appunti lasciati dal regista russo nel novembre del 1918 in seguito ad un invito degli artisti del Teatro Bol’soj di Mosca. Stanislavskij propose di creare un centro di formazione, di consiglio e supporto per i cantanti, le cui lezioni furono trascritte da un’allieva del corso e pubblicate come Conversazioni al Teatro Bol’soj. Attraverso una serie d’esempi e di esercizi, e non ultimo l’analisi delle interpretazioni storiche di Raina Kabaivanska, Maria Callas, Tito Gobbi e altri, la ricerca indica un metodo per approfondire psicologicamente i personaggi e attuare quello che Stanislavskij definì il ‘naturalismo spirituale’: in altre parole ‘essere’ il personaggio e non ‘sembrarlo’. A questo scopo è stata scelta l’opera di Puccini Butterfly, che in Cio-Cio-San propone uno dei caratteri più complessi e difficili da interpretare.
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