Galleria Mazzoli e Marcello Jori rendono omaggio al grande capolavoro di Carlo Collodi, Le Avventure di Pinocchio con una mostra dedicata al burattino più famoso di tutti i tempi.
Marcello Jori ha creato una versione manoscritta e illustrata del romanzo che, rilegata a mano in cinque volumi, sarà esposta in galleria insieme ad opere grandi e piccole ad acquerello e acrilico su carta e ad olio su tavola. Nelle opere alle pareti, Pinocchio, fuggito dal suo libro, entra nell’arte della vita o nella vita dell’arte.
Dal manoscritto è stata tratta una versione a stampa in 500 copie numerate edita da Galleria Mazzoli che verrà presentata in occasione della mostra insieme al catalogo delle opere esposte, anch’esso in edizione limitata di 500 copie numerate.
L’idea di creare questa nuova edizione di Pinocchio è nata dalla grande passione del direttore Emilio Mazzoli per il romanzo, classico della letteratura per bambini e ragazzi, di cui è un appassionato collezionista di numerose edizioni, antiche e moderne. Nè Mazzoli, nè Jori si aspettavano che Pinocchio prendesse vita per fuggire dal libro e tuffarsi nell’arte come nel più irresistibile del “Paese dei Balocchi”. È nato così il Pinocchio ad olio su legno, vivo come solo Pinocchio sa essere vivo!
Il volume a stampa è arricchito dal contributo critico di Achille Bonito Oliva e da quattro poesie inedite di Paul Vangelisti.
Bonito Oliva nel suo testo descrive così l’opera di Jori: “Marcello Jori affronta la figura anarchica del burattino attraverso un doppio procedimento: la scrittura e l’immagine. Con la prima trascrive manualmente l’intera favola di Collodi e con l’altra dà visione a tutte le peripezie di Pinocchio. […] L’arte diventa la progettazione di una sensibilità naturalmente allarmata e nello stesso tempo ludica. Così ritroviamo il Mangiafuoco travestito da Emilio Mazzoli e il grande naso tratto da un’opera di Gino De Dominicis che si confronta con quello appuntito di Pinocchio.
Subentra nell’opera la pulsione di un disordine che disarticola la composizione, spingendola verso un ribaltamento dell’ordine costituito. Un nodo inestricabile di segni tende a costituire un campo di relazioni precarie, tutte poggianti sulla instabilità o su di una stabilità momentanea. Alcune volte un espressionismo segnico e cromatico attraversa l’opera portandola verso un’immagine volutamente incapace di darsi simmetricamente di fronte ai suoi modelli reali, a riprova che questo linguaggio si pone fuori dal ricalco naturalistico. […] Marcello Jori, Collodi e Pinocchio hanno adottato l’arte del fuggitivo. E la fuga dà accesso e speranza all’eternità”.
NOTE BIOGRAFICHE
Marcello Jori nasce a Merano nel 1951. Protagonista dell’arte italiana degli Ottanta e Novanta, è oggi interprete di un’arte che ha pochi eguali nel panorama della ricerca artistica attuale. Vive e lavora a Milano.
Galleria Mazzoli
via Nazario Sauro, 62
41121 Modena – Italia
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