“Storia di un’amicizia”: fino al 17 marzo al Teatro delle Passioni va in scena la trilogia che Fanny & Alexander ha tratto da “L’amica geniale”

Al Teatro delle Passioni dal 15 al 17 marzo va in scena la lettura che la compagnia Fanny & Alexander ha realizzato della tetralogia de L’amica geniale della Ferrante.

Storia di un’amicizia / Prima parte

Lo spettacolo, diviso in tre capitoli (Le due bambole, Il nuovo cognome e La bambina perduta), si basa sulla storia dell’amicizia tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto. Sullo sfondo la coralità di una città/mondo dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e di un futuro i cui confini feroci faticano ancora a delinearsi con nettezza. Il rapporto tra le biografie delle due donne e la Storia di un Paese travagliato dalle sue metamorfosi si intrecciano in una sorta di agone narrativo che procede per squarci subitanei ed epifanie improvvise.
Nel romanzo della Ferrante, “Un’amicizia” era il titolo del libro che raccontava, a posteriori, la vicenda del rapporto tra due donne; “Storia di un’amicizia” diviene qui, invece, il titolo del racconto, in forma di spettacolo, che Elena Greco (Chiara Lagani) compone a partire dalle vicende di una vita che la legano a Lina Cerullo (Fiorenza Menni), la sua amica geniale.

Da segnalare nello spettacolo il video di Sara Fgaier l’apprezzata regista e montatrice che si è da poco aggiudicata  il premio di “Miglior Corto Europeo 2018” con il suo “Gli anni”

15 marzo // ore 21
Le due bambole
Nel primo tempo, dedicato all’infanzia, le due amiche, bambine, gettano per reciproca sfida le loro bambole nelle profondità di uno scantinato nero. Quando vanno a cercarle, le bambole non ci sono più. Le due bambine, convinte che Don Achille, l’orco della loro infanzia, le abbia rubate, un giorno trovano il coraggio di andare a reclamarle. Le due attrici si fanno fisicamente attraversare dal testo di Elena Ferrante, la storia è “detta” dai loro corpi e lascerà su di loro un’impronta indelebile fino a trasformarle in una strana doppia ibrida identità, che porta su di sé l’impronta della bambina, della donna e della bambola al contempo.

16 marzo // ore 20
Il nuovo cognome e La bambina perduta
Nel secondo tempo, diviso in due parti, succedono molte cose: Lila si sposa, acquistando un nuovo cognome che la separa irreparabilmente da una intera fase della sua vita. I signori del rione, i fratelli Solara, vogliono adoperare l’immagine di Lila in abito da sposa per realizzare un grande manifesto da appendere nel negozio di scarpe, un tempo Cerullo, ora Solara. Lila, nel disperato tentativo di riaffermare il proprio controllo su quell’immagine, e così sulla sua vita, accetta di esporla, ma solo a patto di poterla modificare. La seconda parte dello spettacolo inizia proprio con la storia di quest’immagine, che sarà spezzata, incisa, violentemente trasformata dalle amiche, divenendo uno strano, evocativo emblema della loro storia.

17 marzo // ore 15.30
MARATONA (prima, seconda e terza parte)

La terza parte, infine, è dedicata alla maternità. Anche Elena, nel frattempo, si è sposata e ha avuto due figlie con Pietro Airota, un  brillante compagno di Università. Si è allontanata dal rione per studiare e poi scrivere. Si è allontanata anche da Lila. Lila, dopo la fine del suo matrimonio, e dopo una burrascosa storia con Nino, l’antico amore di Elena, va a vivere con Enzo, compagno di scuola di un tempo. Quando Lila rimane incinta di Enzo, anche Elena è incinta, ma di Nino, ora suo amante. È forse questa maternità parallela che riattiva il legame, mai interrotto, tra le amiche. Le due bambine (Tina, la figlia di Lila, e Imma, la figlia di Elena) crescono insieme, specchio dell’amicizia tormentata delle madri. Finché un giorno, all’improvviso, Tina scompare…

Il 16 marzo, al Teatro delle Passioni a fine recita (ore 22) incontro con la compagnia all’interno dell’iniziativa Conversando di teatro

Dati artistici
tratto dalla tetralogia “L’amica geniale” di Elena Ferrante (Edizioni e/o)
ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis
con Chiara Lagani e Fiorenza Menni
drammaturgia Chiara Lagani
regia, light design, spazio scenico Luigi De Angelis

video di Sara Fgaier

sound design Tempo Reale/Damiano Meacci
ricerca e allenamento coreografico Fiorenza Menni
progetto sonoro Luigi De Angelis
vocals Emanuele Wiltsch Barberio
percussioni Cristiano De Fabritiis
supervisione tecnica e cura del suono Vincenzo Scorza
tecnico di palcoscenico Giovanni Cavalcoli
costumi Chiara Lagani collezione Midinette
fotografia e riprese video Alessandra Beltrame e Stefano P. Testa
postproduzione Davide Minotti
sviluppo Super 8 Alessandra Beltrame presso Cinescatti
materiali di archivio Associazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e Bruno Belfiore
organizzazione e promozione Ilenia Carrone
una coproduzione Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Ravenna Festival, E-production
in collaborazione con Ateliersi
ringraziamenti Lorenzo Gleijeses, Giorgia Sangineto, Sofia Di Leva, Andrea Argentieri

testi Elena Ferrante (brani da L’amica geniale), Chiara Lagani (brani liberamente ispirati a Frank Lyman Baum, Toti Scialoja, Wislawa Szymborska)

musiche Luigi De Angelis (composizioni elettroniche liberamente ispirate a John Sebastian Bach, Marin Marais, Alfred Schnittke e alla tradizione della taranta e tammurriata napoletana), Patti Smith, temi per voce da Manuel De Falla, Dmitrij Šostakovič, Alfred Schnittke e dalla tradizione catalana

catalogo gestuale liberamente ispirato alle coreografie di Pina Bausch, Maurice Bejart, Trisha Brown, Anna Teresa De Keersmaeker