La rassegna Modena Danza del Comunale prosegue il 9 maggio con “Tango Glaciale Reloaded” una riedizione del progetto di Mario Martone del 1982 ideato e diretto da Marinella Guatterini

In Teatro

Prosegue  la rassegna Modena Danza 2019  del Teatro Comunale Pavarotti,  improntata come di consueto sulla varietà e sulla novità di proposte, generi e stili, che provengono da un ampio panorama internazionale.

Nell’ambito del teatro danza, il 9 maggio si vedrà uno spettacolo creato da Mario Martone nel 1982 dal titolo Tango Glaciale riproposto oggi in una nuova riedizione per il progetto di ricostruzione delle coreografie italiane più importanti degli Anni Ottanta/Novanta (RIC.CI) ideato e diretto da Marinella Guatterini. Il brano è infatti espressione della fortunata stagione di Falso Movimento, il collettivo di artisti napoletani che in quegli anni cambiò il corso della sperimentazione teatrale italiana.

giovedì 09 maggio 2019 20:30

TANGO GLACIALE  Reloaded (1982-2018)

Progetto, scene e regia Mario Martone
Riallestimento a cura di Raffaele di Florio e Anna Redi
Elaborazioni videografiche Alessandro Papa
Con Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro
Interventi pittorici/design Lino Fiorito
Ambientazioni grafiche / cartoons Daniele Bigliardo
Parti cinematografiche / aiuto – regia Angelo Curti, Pasquale Mari
Elaborazione della colonna sonora Daghi Rondanini
Costumi RAVELLE, Napoli

Produzione F​ondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto

Riallestimento nell’ambito del P​rogetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta/Novanta (​ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini​)

In coproduzione con F​ondazione Ravenna Manifestazioni

Con il sostegno di T​orinodanza festival | Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

In collaborazione con A​mat–Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”

Il Béjart Ballet Lausanne, una delle più prestigiose compagnie nel contesto della danza classico contemporanea, poterà a Modena due diversi titoli in un’unica serata (23 maggio): Syncope, di Gil Roman, il coreografo che Maurice Béjart scelse come suo successore alla direzione della compagnia, e Brel et Barbara, un brano che Béjart dedicò alla canzone francese attraverso l’affettuoso ritratto di due dei suoi protagonisti.

giovedì 23 maggio 2019 20:30

BEJART BALLET LAUSANNE

Syncope / Brel et Barbara

Syncope

Coreografia Gil Roman
Musiche Citypercussion – Thierry Hochstätter & jB Meier
Fryderyk Chopin
Creazione costumi Henri Davila
Creazione luci Dominique Roman
Scene Teatre Auditori, Sant Cugat

Brel et Barbara

Coreografia Maurice Béjart
Musiche Jacques Brel e Barbara
Creazione costumi Jean-Paul Knott
Creazione luci Dominique Roman

Dall’anno della sua fondazione nel 1987, il Béjart Ballet Lausanne è un punto di riferimento nel mondo della danza. Designato successore da Maurice Béjart, Gil Roman dirige la compagnia e preserva l’eccellenza artistica dalla scomparsa del fondatore nel 2007.
Coreografo dalla ventennale carriera, Roman fa rivivere l’opera di Maurice Béjart e nutre il repertorio della compagnia con numerose creazioni. Interessato a un teatro totale e multidi-sciplinare, la popolarità internazionale di Maurice Béjart è legata anche alla capacità di trattare con sincerità temi e figure attuali.
È con un’intervista storica di Jacques Brel e Barbara che inizia lo spettacolo che Béjart dedicò, nel 2001, a questi due mostri sacri della canzone francese. Un omaggio e una riflessione sui suoi autori e poeti ma anche un lavoro sull’incontro di due personaggi ai quali il coreografo fu vicino. Barbara in particolare era stata per Béjart una sorella, l’amica di una vita.
Syncope è una coreografia del 2010; una riflessione fisica e metafisica su un termine dal duplice significato: “In musica, – racconta Gil Roman – la sincope è un ritmo fuori tempo. In medicina, si intende l’arresto o il rallentamento delle pulsazioni cardiache. Cinque, dieci secondi di perdita di coscienza nei quali il cervello può solo immaginare, inventare o rivivere, senza limiti. Sono ricordi o immaginazione? Memoria o creazione? Dove eravamo quando non eravamo ancora qui?”.

 

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