Giovedì 30 e venerdì 31 maggio chiude la stagione 2018/2019 del Teatro delle Passioni il debutto italiano di Rip it up and stand again, il nuovo spettacolo-concerto-karaoke-manifesto Post-punk diretto da Motus. Nato da un percorso di ricerca con giovani performer, tutti nati negli ’90, del corso di formazione teatrale J de La Manufacture – Haute ècole des arts de la scène di Losanna, lo spettacolo prende le mosse dalla domanda “cosa succede sei i giovani non sono più in grado di suscitare stupore?”. Prosegue così il lavoro di formazione che da anni Motus svolge con giovani performer, per sperimentare pratiche collettive e condivise di esplorazione e scrittura drammaturgica.
Diretto e creato dai registi di Motus Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, Rip it up and start again prende come punto di partenza i testi delle canzoni del fenomeno musicale Post-punk dei primi anni ‘80, per guardare l’oggi con occhi diversi e mettere in dubbio l’idea di una «generazione di cui ogni singola mossa è stata anticipata, tracciata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi» (Mark Fisher). Attraverso una provocazione indiretta, Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande hanno scelto di mettere in contatto un gruppo di quindici giovani attori e attrici con una generazione estrema di artisti che hanno tentato il tutto per tutto, decidendo di farla finita con il passato per sperimentare forme espressive “nuove” su tutti i fronti, dal linguaggio artistico alle modalità di produzione. In un contesto politico simile a quello dei thatcheriani anni ‘80, in cui governi conservatori, sovranisti e xenofobi, neoliberismo, demolizione del welfare e precarizzazione del lavoro stanno dilagando in tutto il mondo, Rip it up and start again si propone di far conoscere a fondo gli slanci utopici di questo movimento di giovani, che allora avevano esattamente l’età degli allievi de La Manufacture, per contrastare la paura verso il futuro alimentata dai media e lo spirito “rinunciatario” instillato dallo stesso sistema scolastico, sempre più privatizzato. Il confronto con il Post-punk è quasi un pugno in faccia e un invito a mettersi a correre in avanti, anche senza una direzione prestabilita, alzare il volume del dissenso e immaginare alternative irriducibilmente aliene al neoliberismo imperante del No Alternative.
Rip it up and start again è anche il titolo scelto da Simon Reynolds per un recente libro sul Post-punk proprio per l’estrema pulsione verso il nuovo, il rifiuto dell’obsoleto, del familiare, dell’esistente che ha connotato questa ondata… Oggi, sostiene Reynolds, siamo piuttosto affetti da retromania: il presente sfugge ed è in atto una subdola slow cancellation of the future. Motus ha quindi invitato i quindici attori a ricercare, collezionare, immergersi nelle biografie e lyrics – racchiuse negli obsoleti vinili – di questi artisti tormentati, da Ian Curtis a Lydia Lunch…
«Così è nata la drammaturgia – affermano Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande – tutti i testi di questo anomalo spettacolo-concerto sono infatti elaborazioni originali degli studenti stessi rispetto alle loro scelte di vita, il teatro e il futuro che li aspetta nel sistema dello spettacolo… (e del mondo). Ciascuno ha “reagito” a suo modo al confronto con una delle 15 biografie di musicisti da noi proposte, non per mitizzare nostalgicamente un’epoca, ma vivificare queste esperienze interrogandosi sul rapporto con il proprio tempo, la trasgressione e la libertà artistica… Riattivando lo spirito, per noi intramontabile, del Do it yourself (DIY)!”
Venerdì 31 maggio ERT e il collettivo X _ InControSenso, un gruppo di giovani under 35 nato con l’idea di vivere il teatro e i suoi spazi in modo inedito, promuovono presso il Teatro delle Passioni una festa di chiusura della stagione. A partire dalle ore 19.00, contemporaneamente all’aperitivo, lo street artist Francesco Bevini completerà un murales sulla facciata del Teatro delle Passioni. Sempre in orario aperitivo, un altro grande maestro della street artist Ozmo sarà a disposizione per il firma copie del volume Ozmo 1998-2018, un libro che racconta tutta la storia dello street artist italiano in vendita alle Passioni.
Alle ore 21.00 Rip it up and start again: gli under 35 possono accedere alla replica del 31 maggio con un biglietto agevolato a 5 euro. Al termine dello spettacolo, a partire dalle ore 23 dj set di Le Nazionali Senza Filtro. Nel corso della serata il piazzale davanti all’ingresso del Teatro delle Passioni si trasformerà in un mercato di cibo strada con gnocco fritto e borlenghi. La festa rientra nell’ambito di Canetti oltre il ‘900?, il ciclo di eventi che promuove la campagna abbonamenti 2019/2020 al Teatro Storchi e al Teatro delle Passioni. Nel corso dell’iniziativa sarà presente una biglietteria straordinaria per poter acquistare l’abbonamento e assicurarsi il posto alla prossima stagione.
MOTUS
La compagnia Motus viene fondata a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Da subito, affianca la creazione artistica di spettacoli teatrali, performance e installazioni, a un’intensa attività culturale, conducendo seminari, incontri e dibattiti. I suoi lavori sono stati presentati nei festival più importanti del mondo, tra cui Under the Radar a New York, il Festival TransAmériques di Montréal, Santiago a Mil in Cile, il Fiba Festival di Buenos Aires, l’Adelaide Festival, il Taipei Arts Festival. La compagnia ha interpretato in modo assolutamente originale autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke, Pasolini. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi Ubu. Tra le produzioni più rilevanti di Motus, vi è il progetto Syrma Antigónes, dedicato alla figura di Antigone come archetipo di lotta e resistenza, sviluppato nei tre contest Let The sunshine In, Too Late! e Iovadovia e nello spettacolo Alexis. Una tragedia greca, vincitore nel 2012 del Critics’ Choice Award come “Best Foreign Show” dalla Québec Association of Theatre Critics. Altri lavori sono The Plot is the Revolution (2011), un emozionante incontro scenico fra l’attrice Silvia Calderoni e Judith Malina del Living Theatre, Nella Tempesta (2013), Caliban Cannibal (2013), MDLSX (2015) su gender e identità di confine, Über Raffiche (2017), Panorama (2018), Chroma Keys (2018). Dalla primavera 2014 Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande tengono l’atelier d’insegnamento poétique de la scène presso La Manufacture – Haute école de théâtre de la Suisse romande di Losanna. Nel 2020 Daniela Nicolò e Enrico Casagrande saranno direttori artistici della cinquantesima edizione del Santarcangelo Festival.
“Scegliamo, spiegano i Motus, di dare un’impronta decisamente musicale a questo nuovo spettacolo-avventura collettiva anche perché la musica funziona spesso come efficace agente predittivo di cambiamenti più ampi, anche rispetto alla fatidica domanda che attanaglia le nuove generazioni alla fine di un percorso di studi: E ora che fare?
Rip it up and start again è anche il titolo di un importante libro di Simon Reynolds sul fenomeno musicale Post Punk dei primi anni ’80, quelli di una generazione che ha fatto un estremo, brillante tentativo di risollevarsi, politicamente e artisticamente. Ripartiamo da qui, per questo progetto, anche perché i 15 attori sono tutti nati negli anni ’90, quando Kurt Kobain lanciò il suo ultimo grido d’allarme prima di farla finita, di fronte all’evidenza che tutto è stato assorbito – sussunto – dal “realismo capitalista” (Mark Fisher, 2009), descrivendo “una generazione di cui ogni singola mossa era stata anticipata, tracciata, comprata e svenduta prima ancora di compiersi”. È proprio così?
Spettacolo in lingua francese con sovratitoli in italiano
Durata: 120 minuti circa
Dati artistici
regia e drammaturgia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con gli allievi de La Manufacture – Haute école des arts de la scène
Coline Bardin, Davide Brancato, Estelle Bridet, Arianna Camilli, Azelyne Cartigny, Guillaume Ceppi, Anastasia Fraysse, Aurélien Gschwind, Mathilde Invernon, Agathe Lecomte, Antonin Noël, Martin Reinartz, Elsa Thebault, Gwenaëlle Vaudin, Adèle Viéville
assistente alla regia Jonas Lambelet
video Simona Gallo
suono Enrico Casagrande, Ian Lecoultre e Micaël Vuataz
luci Simona Gallo e Daniela Nicolò
costumi Doria Gómez Rosay
tecnica Ian Lecoultre, Simona Gallo e Ludovic Fracheboud
produzione in Francia e Svizzera Marion Grossiord, Elodie Blomet
produzione in Italia Elisa Bartolucci avec Shaila Chenet, Marta Lovato e Mariagloria Posani
una produzione La Manufacture – Haute école des arts de la scène con Motus
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna e della Fondation Ernst Göhner