Al Chiostro San Rocco di Carpi sabato 10 agosto va in scena “Oltreconfine. Le migrazioni di oggi” con le parole della compagnia SquiLibri e la musica di Sonido Amazonico

In Fuoricittà

Sabato 10 agosto, alle 21.30, il chiostro di San Rocco a Carpi (via San Rocco 5) ospita “Oltreconfine: vite in bilico”, un reading-concerto dedicato al tema – epocale, ma anche molto presente nel dibattito pubblico di oggi – delle migrazioni. L’ingresso è a offerta libera e il ricavato verrà interamente destinato alla ong Mediterranea Saving Humans.
La serata, proposta dalla compagnia SquiLibri nell’ambito della rassegna Coccobello, vedrà sul palco Stefania Delia Carnevali, Francesco Rossetti e Luca Zirondoli insieme ai musicisti di Sonido Amazonico, la formazione che mette insieme Lucio Cavallari (electronics), Matteo Pellegrini (basso con loopstation) ed Elena Bertani (violoncello) impegnati a proporre dal vivo composizioni originali.
Le musiche intrecciano suggestioni sonore che provengono da diverse parti del pianeta, a partire dal bacino del Mediterraneo. Tabla, percussioni etniche, echi dal Nord Africa vengono rielaborati dal vivo con loop, elettronica, campionamenti di suoni ambientali, fino a espandersi nei ritmi centro e sudamericani del calypso e della rumba.

I testi spaziano da “Exit West” del pachistano Mohsin Hamid a “Sozaboy” del nigeriano Ken Saro Wiwa, da “La speranza e altri sogni pericolosi” della marocchina Laila Lalami a “In altre parole” della indo-americana (e premio Pulitzer) Jumpha Lahiri, passando per i nostri Davide Enia (“Appunti per un naufragio”) e Alessandro Leogrande (“Frontiera”). In saletta anche testi del poeta cagliaritano Andrea Ivaz Melis, dell’italo-albanese Elvis Malaj (“Dal tuo terrazzo si vede casa mia”) e la relazione dell’ispettorato per l’immigrazione al Congresso Americano del 1912 che metteva in guarda contro gli immigrati italiani dell’epoca.

“La migrazione è un tema caldo”, spiega una nota di SquiLibri, “a cui nessuno da anni sembra voler dare una risposta articolata e all’altezza. Speriamo di riuscire a stimolare domande e evocare ponti là dove altri vorrebbero muri.”

 

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