Il festivalfilosofia porta con sè tante bellissime iniziative e progetti. Uno di questi, mi sta particolarmente a cuore perchè mette insieme delle persone di cui ho molta stima e di cui apprezzo profondamente il lavoro: la scrittrice Elena Bellei e gli attori Magda Siti e Stefano Vercelli di Drama Teatro. Porta infatti la loro firma, Ogni mare ha un’altra riva che va in scena sabato 14 settembre alle ore 21 al Teatro San Carlo di Modena. Il testo infatti è di Elena Bellei e sul palco troviamo Magda Siti e Samuel Umoette diretti da Stefano Vercelli.
La storia isola, nella massa anonima dei dannati della terra in viaggio verso nord, uomini e donne con un nome, un volto, un’anima. Jumelle e il fratello Thiam partono da un villaggio del centr’Africa alla volta dell’Europa. Il padre li affida a un uomo di fiducia che poi si rivelerà trafficante di esseri umani. I due giovani attraversano il deserto, subiscono violenze e umiliazioni, si perdono e si ritrovano lungo la rotta che dalle acque del Mediterraneo conduce al canale Saint Martin, nel IX arrondissement di Parigi.
Sul palco sarà Thiam (Samuel Umoette), fedele alla tradizione dei griot del suo paese, a raccontare a Lucia, l’ostetrica di Lampedusa (Magda Siti), la sua volontà di riscatto. “Raccontare è come respirare”, dice, certo del potere salvifico della parola e del ricordo, che prova a dare un senso alla lotta impari tra libertà e destino. Perché raccontare significa sottrarre uomini e donne all’indifferenza statistica e restituire loro dignità di persone. Non più un puntino nella massa indistinta degli esseri umani, solo apparentemente uguali tra tutti senza distinzione di sesso. Jumelle è creduta morta, annegata nel naufragio a largo di Lampedusa. E’ lei metaforicamente l’esiliata, e nella sua assenza è presenza costante e ossessiva nella comunità degli uomini. Cucita, violata, venduta. Espulsa dalla Storia (al sud come al nord del mondo), da chi teme più d’ogni altra disgrazia la sua stessa espulsione o cancellazione.
“Ogni mare ha l’altra riva” racconta non solo un’Odissea senza ritorno, dalle terre d’Africa al mare di Lampedusa fino all’approdo del nord Europa, racconta anche un viaggio nella notte del male assoluto. Il testo è la riduzione di un romanzo inedito che nasce da interviste ai profughi sbarcati a Lampedusa nell’inverno scorso e da fonti raccolte nel IX Arrondissement di Parigi. Il titolo della lettura scenica è tratto da Il mestiere di vivere di Cesare Pavese. Parole impresse su un cartello nell’erba nel cimitero di Lampedusa. Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò. Le stesse che i protagonisti avrebbero potuto pronunciare nella loro disperata ricerca di “un’altra riva”.
Cosa dice di più questo testo rispetto alla cronaca? “La realtà non è neutra – spiega l’autrice – E nemmeno i fenomeni sociali che l’attraversano. Anche la migrazione non è neutra, è fatta di uomini e donne che hanno storie e destini diversi perché i loro corpi sono diversi. Non graduatorie di sofferenze ma la coscienza che manca una lente per guardare le cose del mondo, partendo dalla differenza primaria.
Sabato 14 settembre ore 21, Teatro San Carlo di Modena
Festival Filosofia 2019 – Persona
Teatro Drama
Ogni mare ha un’altra riva
Testo di Elena Bellei
Regia di Stefano Vercelli
Con Magda Siti e Samuel Umoette