Teatro Comunale: per wikiclassica.mo il 26 è in programma “Hommage à Brahms” in collaborazione con GMI

In Musica

Va in scena per la rassegna wikiclassica.mo al Teatro Comunale Luciano Pavarotti il 26 gennaio 2020 alle 17 Hommage à Brahms, presentato in collaborazione con GMI Gioventù Musicale sede di Modena. In concerto Francesca Dego, violino, Martin Owen, corno, e Maria Perrotta, pianoforte, impegnati in un programma vario costruito intorno alla musica di Johannes Brahms. Aprirà l’esecuzione la romantica Prima Sonata di Schumann e concluderà il programma il Trio di Brahms per corno, violino e pianoforte.  Fra questi estremi classici, due brani contemporanei, il Trio dell’ungherese György Ligeti, e Appel interstellaire, per corno solo, scritto da Olivier Messiaen in occasione del bicentenario della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America. Giordano Montecchi guiderà il pubblico all’ascolto del concerto.

Francesca Dego è considerata fra le migliori interpreti italiane di oggi. Artista Deutsche Grammophon dal 2012, il suo debutto discografico con i 24 Capricci di Paganini ha riscosso unanime consenso di critica e pubblico. Dal 2013 al 2015 si è dedicata all’incisione delle sonate per violino e pianoforte di Beethoven. Vincitrice di numerosi concorsi internazionali, nel 2008 è stata la prima violinista italiana a entrare in finale al Premio Paganini di Genova dal 1961. Riconosciuto come uno dei migliori cornisti di oggi, Martin Owen è regolarmente ospite dei più prestigiosi festival internazionali, collaborando da solista nei concerti di Mozart, Richard Strauss, Schumann, Messiaen, Britten, Elliott Carter, Oliver Knussen e Thea Musgrave con orchestre del calibro della BBC Symphony, Royal Philharmonic Orchestra, BBC Philharmonic e Ensemble Modern. Attualmente è il primo corno della BBC Symphony Orchestra, avendo ricoperto precedentemente lo stesso ruolo per dieci anni alla Royal Philharmonic Orchestra. Nelle stagioni 2012-2013 è stato primo corno invitato dei Berliner Philharmoniker. Applaudita come interprete particolarmente comunicativa, Maria Perrotta si è affermata in importanti concorsi internazionali fra cui il Concorso “J. S. Bach” di Saarbrücken (2004), premio quest’ultimo che l’ha imposta sulla scena internazionale come una significativa interprete bachiana. Registra per la Radio Tedesca, per la Rai e Sky. La sua incisione dal vivo delle Variazioni Goldberg di Bach ha ottenuto il favore della critica specializzata e il Premio della Critica 2012 promosso dalla rivista Musica & Dischi. Nell’ottobre 2013 la Decca ha pubblicato un cd con la sua registrazione dal vivo delle tre ultime Sonate di Beethoven. Nel settembre 2014 è uscita la sua nuova incisione live delle Variazioni Goldberg di Bach mentre nel giugno 2015, sempre per Decca, un recital chopiniano registrato dal vivo. Del febbraio 2017 la sua ultima registrazione di un concerto interamente consacrato alla musica di Franz Schubert.

 

Francesca Dego violino
Martin Owen corno
Maria Perrotta pianoforte
Giordano Montecchi guida all’ascolto

ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Sonata per violino e pianoforte n. 1 in la minore op. 105

GYÖRGY LIGETI (1923-2006)
Trio per violino, corno e pianoforte “Homage to Brahms” (1982)

OLIVIER MESSIAEN (1908-1992)
“Appel Interstellaire” per corno solo (1971)

JOHANNES BRAHMS (1833-1897)
Trio per violino, corno e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 40

Tre autentiche stelle della musica in un programma che ha Brahms come perno centrale. Apre la romantica Prima Sonata di Schumann, grande sostenitore e mentore di Brahms, prosegue col suo Trio per corno, violino e pianoforte, un unicum nella musica da camera, nato e cresciuto nel 1865 dal dolore per la notizia della morte della madre del compositore: al violino e al pianoforte è accostato il suono “materno”, caldo e dolente del corno. 150 anni dopo la nascita di Brahms, con quell’unicum ci riprova l’ungherese György Ligeti per il suo personale “hommage à Brahms” frutto dell’allontanamento dalla “Nuova Musica”. Forme e modi brahmsiani sono recuperati con uno stile tutto suo, sempre col corno come nume tutelare. Corno che qualche anno prima (1974) si era fatto timbro, trillo, sordina, effetti speciali di staccato, oscillazioni, armonici e quant’altro per imitare il canto degli uccelli nel brano Appel interstellaire di Olivier Messiaen, sesto brano dell’opera in 12 movimenti Des canyons aux etoiles, scritta per il bicentenario della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America.

 

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