Torna l’Altro Suono festival, la bella proposta del Teatro Comunale Pavarotti che spazia nella musica incrociando i generi musicali e la loro commistione. La manifestazione, curata dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena, e che negli anni è diventata un punto di riferimento per il pubblico dell’intera Regione si apre il 15 aprile con una vera chicca, il Royal Ballet of Cambodia accompagnato dal suo ensemble vocale e strumentale. Il complesso rappresenta la massima espressione istituzionale della danza Khmer, una delle più note espressioni artistiche tradizionali della Cambogia e un’icona della cultura storica del Paese. Soppressa quasi interamente durante la dittatura di Pol Pot negli anni Settanta, questa antica danza femminile è riemersa alla fine degli anni Ottanta come segno di rinascita riaffermandosi insieme al suo glorioso Royal Ballet che si è esibito in moltissimi Paesi fra cui Stati Uniti, Giappone, Belgio, India, Danimarca, Cina, Francia, Italia e Russia.
Il 23 aprile tornerà Rock all’Opera, iniziativa originale giunta alla sua quinta edizione e nata dalla stretta collaborazione fra Teatro Comunale e Centro Musica di Modena (progetto pilota che la Regione Emilia-Romagna ha creato nel 1994 in seno al Comune di Modena per dare spazio alla creatività giovanile). Lo spettacolo coinvolge un gruppo emergente selezionato attraverso un concorso aperto alle band della Regione Emilia-Romagna, e porta ogni anno sul palcoscenico del Teatro Pavarotti il progetto vincitore. Il gruppo prescelto viene seguito nella composizione, esecuzione e messa in scena di una rock opera/concept album sotto la guida di un pool di esperti e con la regia di Tony Contartese. The Summit, il titolo di quest’anno, è firmato dalla cantante Gaia Bedini col suo gruppo formato da Nicolò Bertoni alla batteria, Luca Bonfigli e Michele Zanasi alla chitarra e Mattia Fazio al basso.
Il 5 maggio, alla Chiesa di San Carlo, il festival presenta Maarja Nuut & Ruum, due musicisti estoni che propongono una formula inedita e contemporanea che unisce il violino e la voce all’elettronica in un seducente viaggio interiore e psichedelico, fra passato e futuro, tradizione e modernità. Maarja Nuut è cantante, violinista e compositrice conosciuta per le sue performance coinvolgenti, spesso ipnotiche. Nato a Tartu, Ruum utilizza sintetizzatori digitali e registrazioni ambientali per creare paesaggi sonori sperimentati sia per il teatro che in diverse collaborazioni musicali.
Venerdì 8 e domenica 10 maggio andrà in scena la prima assoluta di CrossOpera: Otherness, fear and discovery in programma anche per la stagione lirica del Teatro. Si tratta di un’opera creata insieme al Landestheater di Linz e al Serbian National Theatre di Novi Sad che prevede la presenza di 12 musicisti e 6 cantanti provenienti dai tre diversi Paesi. L’opera è divisa in tre episodi, ognuno commissionato a un compositore proposto dai rispettivi teatri: l’italiano Luigi Cinque, il tedesco Valentin Ruckebier e la serba Jasmina Mitrusic. Il progetto, vincitore del programma Europa Creativa e sostenuto dall’Unione Europea, si è affermato con la volontà di dar forma a un’opera dedicata ai diversi aspetti dell’integrazione culturale legata ai flussi migratori che interessano l’Europa in misura crescente in questi decenni. Interprete del multiculturalismo e della frontiera dei linguaggi, Luigi Cinque ha frequentato assiduamente come strumentista e compositore la nuova musica di tradizione classica e il jazz internazionale. Collabora regolarmente con protagonisti della scena Italiana quali Petra Magoni e Antonello Salis. La sua formazione, la Hypertext Orchestra, ha ospitato personaggi della musica internazionale come Paolo Fresu, Danilo Rea, Alex Balanescu e Ralph Towner.
Il Teatro di Modena produrrà a maggio 2020 insieme ad AngelicA festival di Bologna un progetto esclusivo con due concerti di John Zorn, un mito dell’avanguardia newtorkese fra jazz e musica colta, in cui il musicista presenterà sue opere sia nel campo dell’improvvisazione sia della composizione classica contemporanea.
Il 30 maggio alla Basilica di Santa Maria dei Servi di Bologna, in programma per AngelicA, il musicista presenterà The Hermetic Organ. Sorprendendo i suoi stessi conoscitori, è dal 2011 che Zorn presenta rari concerti per organo in chiese americane ed europee, improvvisazioni concepite come esperienze estatiche e trascendenti che offrono uno sbocco perfetto al drammatico senso del colore e del contrasto tipici della sua immaginazione compositiva.
La serata del 31 maggio presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena si aprirà invece con il musicista sul palco con il suo sax alle 19 per The Classic Guide To Strategy, performance a carattere improvvisativo per la durata di mezz’ora circa. Alle 21 sarà la volta di due opere meticolosamente notate e appartenenti allo Zorn compositore classico-contemporaneo: Encomia (2018), eseguita dal pianista americano Stephen Gosling, e Jumalattaret (2012) ciclo di canzoni con Barbara Hannigan, soprano e direttrice d’orchestra tra le più celebrate interpreti contemporanee.