“Diventare persone. Riflessioni, narrazioni, rappresentazioni”: una giornata di studio e spettacolo per raccontare il percorso di emancipazione delle donne. L’appuntamento è per sabato 21 settembre alle 9 alla Casa delle Donne in strada Vaciglio nord 6. L’occasione è data dal centenario della Legge Sacchi che comportò, con l’abolizione del plurisecolare istituto dell’autorizzazione maritale, un’importante modifica al Codice civile in vigore dal 1865. La ricorrenza ha l’obiettivo di valorizzare l’anniversario come momento di profonda discontinuità nella tradizione giuridica e sociale italiana. La legge, oltre ad abrogare l’autorizzazione maritale, riconobbe l’accesso delle donne agli impieghi pubblici e all’esercizio delle professioni, sia pure con alcune significative limitazioni che sarebbero state superate solamente dopo la seconda guerra mondiale e l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana.
Il programma della giornata è strutturato in tre momenti. Una prima parte di riflessione con lezioni magistrali che si terranno nel corso della mattinata (dalle 9.00 alle 13.00) grazie al contributo di docenti universitari che offriranno uno spaccato dal punto di vista storico, giuridico e culturale dell’importanza di questo traguardo, dei passi che sono stati compiuti in questi cento anni e della strada che rimane ancora da fare per il conseguimento dei pieni diritti di cittadinanza delle donne.
Dopo i saluti di Vincenza Rando, consigliera della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, e dell’assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena, Grazia Baracchi, si entrerà nel vivo dei lavori con l’intervento del direttore del CRID, Gianfranco Zanetti, che introdurrà le tre lezioni magistrali: “Dopo la guerra. Donne, diritti, associazioni” di Patrizia Gabrielli (docente di Storia contemporanea e storia di genere dell’Università di Siena-Arezzo); “Perché sei donna! Un frammento di storia dell’emancipazione femminile” di Susanna Pozzolo (docente di Filosofia del diritto dell’Università di Brescia); “Educare alle pari opportunità” di Rita Monticelli (docente di Studi di genere dell’Università di Bologna).
Nel corso del pomeriggio, invece, due momenti che si snoderanno tra narrazione e rappresentazione: si inizia alle ore 16.00 con la performance “Da donna a donna 19.19. Frammenti di diritti” a cura dell’Associazione PopHistory, rivolta a bambini, bambine e famiglie che attraverso parole, testi, immagini e oggetti aiuterà i partecipanti a calarsi nel contesto e nella vita delle donne di quell’epoca; a seguire dalle ore 18.30 la giornata si concluderà con lo spettacolo teatrale “Figlie dell’epoca. Donne di pace in tempo di guerra” di e con Roberta Biagiarelli, drammaturgia di Simona Gonella e consulenza storica di Gemma Bigi, un monologo sul Congresso internazionale femminile dell’Aja del 1915 che intreccia memorie personali e collettive per concentrarsi sul ruolo delle donne nella diffusione di una cultura di pace.
L’iniziativa rappresenta anche l’occasione per mettere al centro dell’attenzione esperienze giuridiche, sociali e politiche connesse all’entrata in vigore della legge in una prospettiva di lungo periodo in rapporto con le trasformazioni derivate dalla Costituzione – in particolare con la riforma del diritto di famiglia del 1975, con le disposizioni di legge circa l’ammissione delle donne ai ruoli della magistratura, del corpo diplomatico e delle forze militari e di polizia – e per riflettere sulla strada ancora oggi da fare.
La giornata del 21 settembre rientra nell’ambito dell’incubatore di progetti “Mettiamoci in pari. No ad ogni forma di discriminazione, violenza di genere, razzismo e sessismo”. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dal Centro documentazione donna, in collaborazione con CRID-Centro di ricerca interdipartimentale su discriminazione e vulnerabilità di Unimore, PopHistory, Associazione Gruppo Donne e Giustizia, La Casa delle Donne di Modena, e il patrocinio del Comune di Modena.