Nel nuovo appuntamento col cartellone della Gmi , troviamo musica etnica emiliana con la piva “fuori dal sacco” al Windsor park, domenica 16 alle 17.30. Tutte le civiltà hanno creato strumenti genericamente definibili come “cornamuse”: in Europa la più nota (ma anche una delle più recenti) è la cornamusa scozzese, ma lo strumento, composto da una sacca di pelle d’animale (gonfiata con la bocca o con un mantice a braccio) e da canne a suono fisso e diteggiabili è noto come zampogna, loure, gaida o, nell’Appennino emiliano come piva. Lo strumento era praticamente scomparso, con il declino delle tradizioni popolari montanare e rurali, ma alcuni amatori, ricercatori implacabili, ne hanno ritrovato esemplari, disegni, tecniche di fabbricazione, nonché repertori (un genere musiche da ballo tradizionale). Gino Pennìca e Franco Calanca sono i benemeriti appassionati che, tra l’Appennino parmense, reggiano e modenese, hanno compiuto questa opera di recupero, e che ora ripropongono strumento e repertorio in concerti di grande fascino e gradevolezza.
Ne “La piva riscoperta” Pennica e Calanca si esibiranno in balli staccati, tramandati oralmente, ma anche con le trascrizioni di brani d’autore, rinascimentali e del periodo barocco.
Al termine del concerto, cambiando radicalmente humus culturale, il cous cous offerto dalle famiglie maghrebine del Windsor park, che aderiscono al progetto
Biglietto a offerta libera, secondo responsabilità, disponibilità e gradimento di ogni spettatore
Gino Pennica dal 1975 ricerca manifestazioni e espressività popolari tradizionali dell’Emilia; ha contribuito alla riscoperta, rifunzionalizazzione e ricostruzione della Piva Emiliana e dei Balli Staccati dei territori reggiani, modenesi e bolognesi insieme ai gruppi musicali di cui è fondatore: Pivenelsacco, Ariva la Piva, Bounanot Sunador, Balarèin dla Ligéra, Orchestra La Rumorosa. Tra le sue pubblicazioni: Con la guazza sul violino, tradizioni musicali nella provincia di Modena, Edizioni Squilibri , Roma, 2009; Cento Rami musiche colte e popolari per pive emiliane, RadiciMusic Records, Arezzo, 2011.
Franco Calanca è un artigiano scrupoloso e perennemente insoddisfatto, sempre alla ricerca di quel pelino in più che lo avvicini alla perfezione. Nasce come ricercatore/interprete della musica tradizionale dell’Appennino emiliano e, come tale, si pone all’opera per ricostruire lo strumento Piva emiliana (di cui si erano pressoché perse le tracce) riportandolo a nuova vita anche sotto il profilo del repertorio, anch’esso, per la gran parte, recuperato. Si dedica quindi alla cornamusa scozzese, di cui è un naturale e finissimo interprete, e comincia e costruire i suoi primi esemplari raggiungendo, oggi, livelli qualitativi di assoluta eccellenza.
Windsor Park , 155/U di via San Faustino