dropcap]A[/dropcap]l Teatro Storchi, sabato 8 alle ore 20 e domenica 9 alle ore 15:30 va in scena Porcile, di Pier Paolo Pasolini per la regia di Valerio Binasco
Porcile è un dramma in undici episodi che Pasolini ha scritto nel 1966 e che poi, nel 1969, ha trasposto nel film omonimo per raccontare l’impossibilità di vivere secondo le proprie coordinate, i propri istinti, preservando l’intima natura di sé stessi dal mondo cannibale.
«In Porcile – racconta Binasco – la trama si sviluppa nella Germania del dopo nazismo, nel momento in cui la borghesia con il suo modo globalizzante di intendere la democrazia ha preso il Potere e lo gestisce. Julian, figlio «né ubbidiente né disubbidiente» di una coppia della borghesia tedesca, trova nel porcile paterno un amore ‘diverso’ e ‘non naturale’ che, tuttavia, lui riconosce come scintilla di «vita pura». La passione misteriosa che segna il personaggio fin dal suo ingresso diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella società coeva, e si rifugia in qualcosa di istintuale ma segreto. Porcile non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c’è speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto».
di Pier Paolo Pasolini
regia Valerio Binasco
scene Lorenzo Banci
costumi Sandra Cardini
musiche Arturo Annecchino
luci Roberto Innocenti
con
Padre Mauro Malinverno
Madre Valentina Banci
Julian Francesco Borchi
Ida Elisa Cecilia Langone
Hans-Guenther Franco Ravera
Herdhitze Fulvio Cauteruccio
Maracchione Fabio Mascagni
Servitore di casa Pietro d’Elia
coproduzione Teatro Metastasio di Prato / Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
con la collaborazione di Spoleto58 Festival dei 2Mondi
Info: Emilia Romagna Teatro